In Campania il mercato locale del lavoro ha storicamente sofferto di rilevanti squilibri che hanno alimentato non solo la disoccupazione, ma anche altri fenomeni di rilievo sociale: emigrazione, precarietà, occupazione irregolare con ampie sacche di grave sfruttamento dei lavoratori. Ai mali endemici del mercato del lavoro campano poi nel corso dell'ultimo decennio si sono intrecciati i fenomeni più recenti della precarietà occupazionale e dell'immigrazione straniera che hanno ulteriormente complicato il quadro occupazionale.
In un contesto regionale così fragile, la recessione economica dal 2008 ad oggi ha avuto l'effetto di radicalizzare i tradizionali squilibri del mercato locale del lavoro. Le statistiche disponibili non lasciano molti margini di interpretazione: gli effetti negativi della crisi sul mercato del lavoro in Campania sono stati più intensi che nel resto del Paese, partendo da una condizione pre-crisi di sensibile svantaggio relativo.