giovedì 25 maggio 2017
Cambio giorno di ricevimento settimanale
Avviso. A partire dalla prossima settimana il ricevimento studenti settimanale è spostato dal lunedì al martedì dalle ore 10:30 alle ore 12:30. Si consiglia di concordare un appuntamento scrivendo all'indirizzo e.mail del docente e di verificare nella pagina degli Avvisi eventuali variazioni nel calendario di ricevimento.
Etichette:
ricevimento studenti
Ubicazione:
Napoli, Italia
venerdì 19 maggio 2017
Manuel Castells e le reti di indignazione e speranza
Risorse. Manuel Castells (1942) è uno dei più importanti studiosi a livello mondiale della società dell’informazione. Svolge la sua attività di insegnamento tra le università della California e di Barcellona, ed è stato visiting professor fra l’altro al MIT, all’Università di Oxford e a quella di Santa Clara. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui L’età dell’informazione, in tre volumi: I. La nascita della società in rete, II. Il potere delle identità, III. Volgere di millennio (Università Bocconi, 2004 seconda edizione aggiornata). Ha fatto parte dell’Advisory Board sulle tecnologie dell’informazione del Segretariato generale delle Nazioni Unite. Riportiamo sotto una breve intervista - con sottotitoli in italiano - riferita ad uno dei suoi ultimi libri tradotti in italiano «Reti di indignazione e speranza. Movimenti sociali nell’era di Internet» (UBE, 2015 nuova edizione).
mercoledì 17 maggio 2017
Castells e la società in rete
Risorse. Manuel Castells, classe 1942, viene considerato uno dei principali sociologi viventi su scala internazionale. Le sue ricerche cominciano a metà anni Sessanta, come sociologo urbano, a Parigi, ispirato da Alain Touraine e Louis Althusser. Ispirato da orientamenti marxisti, si dedica con attenzione allo studio dei movimenti sociali in ambiente urbano, diventando uno dei principali esperti di studi urbani e politiche locali. La notorietà internazionale, tuttavia, arriverà con gli studi sulla globalizzazione economica, con la tesi sull’ascesa dell’«informazionalismo» e la società in rete, formalizzata a fine anni Novanta nella trilogia «L’età dell’informazione». Riportiamo sotto una video con una breve presentazione di questa parte della sua elaborazione teorica.
Etichette:
informazionalismo,
internet,
Società dell'informazione,
Società in rete
Ubicazione:
Napoli, Italia
martedì 16 maggio 2017
Le teorie sulla società post-industriale
Sul finire degli anni Sessanta si colgono i segni di un cambiamento profondo delle società industriali occidentali e si apre un dibattito sui caratteri emergenti del mondo contemporaneo. Tale dibattito si anima intorno alla tesi del superamento della società industriale che prende il nome provvisorio di post-industriale. Questo confronto si articola in diversi filoni di ricerca che abbiamo sintetizzato in tre percorsi che abbiamo indicato con le etichette di "società dell'informazione", "post-fordismo" e "post-modernismo". Nell'ambito del corso ci siamo soffermati in particolare sui primi due percorso di ricerca, a partire da alcuni concetti chiave.
Etichette:
capitalismo,
fordismo,
postfordismo,
postindustriale,
postmoderno,
Società dell'informazione,
tecnologia
Ubicazione:
Napoli, Italia
lunedì 8 maggio 2017
L'eredità di una vittoria storica
Evento. Giornata di Studi per il Trentennale del primo scudetto della SSC Napoli 1987-2017 L'EREDITÀ DI UNA VITTORIA STORICA
9 maggio 2017, ore 10:00
Dipartimento di Scienze Sociali, Aula II-1
Vico Monte di Pietà 1, Napoli
In occasione del trentennale della vittoria del primo scudetto della SSC Napoli 1987-2017 il Dipartimento di Scienze Sociali organizza una giornata di studi dal titolo: «L’eredità di una vittoria storica».
Il 10 maggio 1987 la città di Napoli festeggia il primo scudetto della SSC Napoli: campioni d’Italia! È un successo sportivo di portata storica, ottenuto da una squadra guidata da Diego Armando Maradona, fuoriclasse di fama mondiale. Le immagini sportive e della città si diffondono su scala internazionale: si propone una nuova rappresentazione di Napoli, vincente e festante, la stessa società di calcio assumerà un diverso profilo su scala nazionale e internazionale. A trent’anni di distanza, in una fase molto diversa di sviluppo sia calcio sia della città, si propone una riflessione sul significato storico di un successo sportivo di tale portata e sulla sua eredità per la SSC Napoli e per la città.
L’evento si inserisce nell’ambito del ciclo di incontri «Sport in Accademia» e vede la collaborazione della testata giornalistica «Il Napolista» e de «Il Mattino» come media partner.
Aprono i lavori il pro-rettore Arturo De Vivo e il Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali Enrica Amaturo. Introducono e moderano i lavori Luca Bifulco e Francesco Pirone che si occupano di sociologia dello sport presso il Dipartimento di Scienze Sociali. Seguono le relazioni di Nicola De Ianni (Università di Napoli Federico II) e Guido Panico (Università di Salerno) che si sono occupati, tra l’altro, di storia del calcio in Italia. I lavori si chiudono con una tavola rotonda con Francesco De Luca (Il Mattino), Massimiliano Gallo (Il Napolista), Oscar Nicolaus (Università Suor Orsola Benincasa) e Guido Trombetti (Università di Napoli Federico II).
9 maggio 2017, ore 10:00
Dipartimento di Scienze Sociali, Aula II-1
Vico Monte di Pietà 1, Napoli
In occasione del trentennale della vittoria del primo scudetto della SSC Napoli 1987-2017 il Dipartimento di Scienze Sociali organizza una giornata di studi dal titolo: «L’eredità di una vittoria storica».
Il 10 maggio 1987 la città di Napoli festeggia il primo scudetto della SSC Napoli: campioni d’Italia! È un successo sportivo di portata storica, ottenuto da una squadra guidata da Diego Armando Maradona, fuoriclasse di fama mondiale. Le immagini sportive e della città si diffondono su scala internazionale: si propone una nuova rappresentazione di Napoli, vincente e festante, la stessa società di calcio assumerà un diverso profilo su scala nazionale e internazionale. A trent’anni di distanza, in una fase molto diversa di sviluppo sia calcio sia della città, si propone una riflessione sul significato storico di un successo sportivo di tale portata e sulla sua eredità per la SSC Napoli e per la città.
L’evento si inserisce nell’ambito del ciclo di incontri «Sport in Accademia» e vede la collaborazione della testata giornalistica «Il Napolista» e de «Il Mattino» come media partner.
Aprono i lavori il pro-rettore Arturo De Vivo e il Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali Enrica Amaturo. Introducono e moderano i lavori Luca Bifulco e Francesco Pirone che si occupano di sociologia dello sport presso il Dipartimento di Scienze Sociali. Seguono le relazioni di Nicola De Ianni (Università di Napoli Federico II) e Guido Panico (Università di Salerno) che si sono occupati, tra l’altro, di storia del calcio in Italia. I lavori si chiudono con una tavola rotonda con Francesco De Luca (Il Mattino), Massimiliano Gallo (Il Napolista), Oscar Nicolaus (Università Suor Orsola Benincasa) e Guido Trombetti (Università di Napoli Federico II).
Ubicazione:
Napoli, Italia
martedì 2 maggio 2017
Domani lezione con Franco Ferrarotti
Biografia. Appuntamento a domani alle 11, aula T-2, per la lezione di Franco Ferrarotti. Non mancate e promuovete l'evento tra i vostri colleghi! Riporto sotto una nota biografica, tratta dal sito ufficiale di Ferrarotti.
La prima infanzia
Franco Ferrarotti nasce il 7 aprile del 1926, a Palazzolo Vercellese, nel Nord d'Italia. La sua è una famiglia di medi proprietari terrieri. La sua nascita, però, coincide con un periodo particolare: il governo fa accordi, tra il 1925 e il 1926, per la sistemazione dei debiti di guerra con gli USA e la Gran Bretagna (si parla della guerra del 1915-'18), si ottiene un importante prestito - 50 milioni di dollari - dagli USA e, in conseguenza, aumenta: da un lato, la fiducia verso la lira, dall'altro, l'alta finanza anglosassone si trova di fronte alla necessità di garantire la sicurezza dei propri investimenti in Italia. Il movimento operaio organizzato ha, nel frattempo, perduto spazio. Viene così rivalutata abbondantemente la moneta italiana, la lira, il cui cambio viene fissato sulla base di 19 lire per un dollaro e di 92,46 lire per ogni sterlina. Questa stabilizzazione della lira a «quota novanta», vale a dire a un livello poco realistico, comporta da un lato l'adesione a un sistema di parità di cambio (già l'Inghilterra era tornata all'equiparazione all'oro e la Germania aveva attuato una riforma monetaria). Dall'altro lato, però, gli esiti sono molteplici: tra questi, si avrà una svolta deflazionistica.
Molte famiglie italiane si trovano in grandi difficoltà. Molte piccole imprese produttrici di beni di consumo e riguardanti l'edilizia entrano in crisi: e aumenta la disoccupazione al 10%, con un incremento pari a tre volte quello precedente. Anche la situazione dell'agricoltura ne risente fortemente: i prezzi del grano precipitano tra il 1926 e il 1927 da 200 a 140 lire il quintale. E tra i tanti anche il padre di Franco Ferrarotti viene rovinato dalla «quota novanta». I suoi quattro figli crescono in una situazione di ristrettezze economiche: Franco studierà per qualche tempo in un istituto religioso grazie a un lascito istituito da un lontano parente. È un bambino pieno di curiosità e interessi, cagionevole di salute: verrà ritirato da scuola e inviato a San Remo, sul mare, in un clima più mite e darà poi gli esami finali - la licenza ginnasiale - nel 1940 e poi quella liceale, da privatista.
La prima infanzia
Franco Ferrarotti nasce il 7 aprile del 1926, a Palazzolo Vercellese, nel Nord d'Italia. La sua è una famiglia di medi proprietari terrieri. La sua nascita, però, coincide con un periodo particolare: il governo fa accordi, tra il 1925 e il 1926, per la sistemazione dei debiti di guerra con gli USA e la Gran Bretagna (si parla della guerra del 1915-'18), si ottiene un importante prestito - 50 milioni di dollari - dagli USA e, in conseguenza, aumenta: da un lato, la fiducia verso la lira, dall'altro, l'alta finanza anglosassone si trova di fronte alla necessità di garantire la sicurezza dei propri investimenti in Italia. Il movimento operaio organizzato ha, nel frattempo, perduto spazio. Viene così rivalutata abbondantemente la moneta italiana, la lira, il cui cambio viene fissato sulla base di 19 lire per un dollaro e di 92,46 lire per ogni sterlina. Questa stabilizzazione della lira a «quota novanta», vale a dire a un livello poco realistico, comporta da un lato l'adesione a un sistema di parità di cambio (già l'Inghilterra era tornata all'equiparazione all'oro e la Germania aveva attuato una riforma monetaria). Dall'altro lato, però, gli esiti sono molteplici: tra questi, si avrà una svolta deflazionistica.
Molte famiglie italiane si trovano in grandi difficoltà. Molte piccole imprese produttrici di beni di consumo e riguardanti l'edilizia entrano in crisi: e aumenta la disoccupazione al 10%, con un incremento pari a tre volte quello precedente. Anche la situazione dell'agricoltura ne risente fortemente: i prezzi del grano precipitano tra il 1926 e il 1927 da 200 a 140 lire il quintale. E tra i tanti anche il padre di Franco Ferrarotti viene rovinato dalla «quota novanta». I suoi quattro figli crescono in una situazione di ristrettezze economiche: Franco studierà per qualche tempo in un istituto religioso grazie a un lascito istituito da un lontano parente. È un bambino pieno di curiosità e interessi, cagionevole di salute: verrà ritirato da scuola e inviato a San Remo, sul mare, in un clima più mite e darà poi gli esami finali - la licenza ginnasiale - nel 1940 e poi quella liceale, da privatista.
Etichette:
Franco Ferrarotti
Ubicazione:
Napoli, Italia
Iscriviti a:
Post (Atom)