sabato 7 maggio 2016

Sulla teoria discorsiva di Jürgen Habermas

Lettura. Sulla teoria discorsiva di Jürgen Habermas si rimanda ad un approfondimento disponibile in rete, l’articolo di Arianna Maceratini «Bisogno e interesse nella teoria discorsiva di Jürgen Habermas», pubblicato in Tigor: rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica (A.VII, 2015 n. 1, p. 92-102). Ecco l’abstract dell’articolo:
«Il confronto tra bisogno e interesse avviene, in Habermas, a partire dalla domanda sulla natura delle motivazioni che sottendono le azioni individuali, distinguendo le norme discorsivamente giustificabili dal potere normativo. La distanza tra diritto e potere normativo si sostanzia nell’irriducibile opposizione concettuale tra la giustificabilità discorsiva della norma giuridica e l’imposizione di leggi tramite la violenza del potere che eleva gli interessi particolari al rango di una generalità solo apparente. Al di là del requisito formale della validità normativa, la legittimità della legalità è ricondotta da Habermas al nesso interno, tra diritto, morale e politica, interpretato come rapporto di complementarietà comunicativa, ovvero, al momento d’indisponibilità che raccoglie il contenuto morale implicito nelle qualità formali del diritto positivo ed è espresso nelle procedure di formulazione normativa, sottratto alla contingenza degli interessi particolari. Problema centrale diviene la distinzione tra l’effettivo consenso dei parlanti - raggiunto nelle condizioni idealizzate di una comunicazione illimitata e libera dal dominio, cioè, nella situazione linguistica ideale che si esplicita nella correttezza procedurale della formazione e dell’espressione della volontà – e lo pseudo-consenso di processi comunicativi piegati ad interessi particolari. In quest’ultimo caso, si affermano il compromesso, come arbitraria negoziazione di posizioni soggettive, e il diffondersi di saperi esperti, scevri dal confronto con i presupposti e con gli esiti della rappresentanza democratica e capaci di inaridire la prassi comunicativa quotidiana.»

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