Lettura. Vi propongo un saggio di Luciano Gallino sul rapporto tra la sociologia e la teoria critica della società, pubblicato nella rivista Quaderni di Sociologia (n. 29, 2002, 73-90). L’articolo Sociologia e teoria critica della società è la prolusione tenuta al Convegno di studi «Il sogno di cambiare la vita. Modelli sociali, educativi e artistici dal cuore del ’68» organizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino, Torino, 27-28 novembre 2002. Luciano Gallino è tra i più influenti studiosi nella formazione della sociologia italiana, autore – tra l’altro – del Dizionario di sociologia (UTET, ultima riedizione 2014), indispensabile strumento di studio e di lavoro.
Nel 1967 venne pubblicata la versione italiana dell’Uomo a una dimensione. L’ideologia della società industriale avanzata di Herbert Marcuse, apparso negli Stati Uniti tre anni prima1. Si trattava di una sintesi tarda dei temi che per oltre quarant’anni, sin dalla fondazione dell’Institut fuer Sozialforschung, festeggiata nel giugno 1924 nell’aula magna dell’Università di Francoforte, avevano caratterizzato l’attività della cerchia di studiosi in esso e attorno ad esso raccolti, nonostante il periplo tra due continenti cui li aveva costretti il nazismo. Erano temi quali la denuncia del carattere totalitario della società capitalistica; la interiorizzazione della repressione nella personalità dei suoi membri; la famiglia come istituzione nella quale genitori e figli vengono educati e si auto-educano a subire passivamente, quanto ad esercitare brutalmente, l’autorità nella vita sociale; la connessione intrinseca tra la razionalità tecnologica e la logica del dominio; il venir meno della possibilità che emerga un soggetto collettivo capace di far muovere la società costituita verso un’alternativa storica.
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