lunedì 27 aprile 2015
Individuo e razionalità in Boudon
Individualismo metodologico. La ricerca sociale nella seconda metà degli anni Sessanta riscopre e valorizza l’individuo, rispetto ai condizionamenti storici e strutturali. Si sviluppa una critica delle due principali tradizioni sociologiche: in primo luogo strutturalismo e storicismo. Si tratta anche di una reazione ai totalitarismi del Novecento, la manifestazione di un rifiuto sia degli estremismi di destra, sia del socialismo reale. In questo contesto culturale si colloca la ricerca di Raymond Boudon che sviluppa un metodo fondato sull’individuo, con una preferenza per la spiegazione dell’azione sociale come prodotto di intenzioni e volontà individuali. Il sociologo francese sviluppa un programma di ricerca che si oppone al paradigma economicistico dell’homo aeconomicus sviluppando una ricerca sul tema della razionalità, sugli effetti inattesi dell’interazione sociale e sul posto del disordine nel mutamento sociale.
domenica 26 aprile 2015
Chernobyl: 26 aprile 1986-2015
29 anni dopo il disastro della centrale nucleare. Il sito Focus.it dedica un lungo articolo - corredato di interessanti materiali multimediali - e numerosi approfondimenti all’attuale situazione del sito nucleare di Chernobyl dove 29 anni fa - il 26 aprile 1986 - si verificò uno dei più tragici disastri nucleari. Oltre alla ricostruzione dell’evento e a quello che è successo in questi decenni, c'è un approfondimento che riguarda la costruzione di un nuovo sarcofago che dovrà coprire il reattore esploso nel ’86 e “mettere in sicurezza” l’impianto per i prossimi cento anni, in attesa di nuove soluzioni.
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sabato 25 aprile 2015
Boudon sulla spiegazione delle credenze
Intervista. Il tema della spiegazione delle credenze, di quelle forme di conoscenza che spesso sono etichettate come “irrazionali” rappresenta un oggetto di ricerca molto frequentato da Raymond Boudon. Su questo tema riproponiamo il testo pubblicato nell’Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche (EMSF di RAI Cultura), tratto dall'intervista: "La spiegazione delle credenze" realizzata a Parigi presso l’Istituto Italiano di Cultura, il 14 maggio 1994.
1. Credo che si possano identificare due grandi correnti di pensiero, o due grandi direzioni di ricerca per spiegare queste false credenze. Una prima corrente può essere qualificata come irrazionalista: si cerca di attribuire queste credenze a certe cause. C’è poi una seconda direzione, che possiamo chiamare razionalista: in questo caso si cerca di spiegare le credenze - anche quelle che ci appaiono assurde o balzane - attraverso le ragioni che le persone hanno di credere a quello che credono. Le spiegazioni irrazionaliste sono spiegazioni molto popolari. [CONTINUA A LEGGERE]
1. Credo che si possano identificare due grandi correnti di pensiero, o due grandi direzioni di ricerca per spiegare queste false credenze. Una prima corrente può essere qualificata come irrazionalista: si cerca di attribuire queste credenze a certe cause. C’è poi una seconda direzione, che possiamo chiamare razionalista: in questo caso si cerca di spiegare le credenze - anche quelle che ci appaiono assurde o balzane - attraverso le ragioni che le persone hanno di credere a quello che credono. Le spiegazioni irrazionaliste sono spiegazioni molto popolari. [CONTINUA A LEGGERE]
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venerdì 24 aprile 2015
Raymond Boudon e i valori
Valori e relativismo. In occasione di una delle ultime conferenze di Raymond Boudon in Italia, “Le relativisme dans les valeurs” all’Università di Trento, il prof. Salvatore Abruzzese pubblico un rapido articolo di commento all’evento, oggi disponibile qui. Il Dipartimento di Sociologia e Scienze Sociali dell’Università di Trento, infatti, durante gli ultimi vent’anni ha sviluppato una costante attenzione all’opera di Boudon. Questo perché - come discusso nel corso della nostra ultima lezione - gli studi di Boudon hanno dato un contributo decisivo nell’analisi dei valori e delle credenze assiologiche, portando a differenziare la prospettiva dell’individualismo metodologico dalla teoria della scelta razionale. Boudon ha, infatti, contribuito a elaborare una concezione estesa della razionalità, capace di rendere conto non solo delle componenti strumentali dell’azione sociale, ma anche di quelle assiologiche.
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mercoledì 22 aprile 2015
Giddens e l’attualità della sua “Terza via”
Intervista. Lo scorso 4 dicembre, Enrico Franceschini di «La Repubblica» ha pubblicato un’intervista a Anthony Giddens che si concentra sull’attualità della sua nota tesi della “Terza via”, come si può leggere sotto.
LONDRA. "I VALORI della sinistra rimangono gli stessi, ma vanno adeguati a un mondo trasformato dall'innovazione tecnologica". Anthony Giddens torna a parlare della Terza Via, la filosofia politica di cui è stato l'ideatore, che negli anni '90 portò la sinistra al potere in Gran Bretagna e nella maggior parte dei paesi europei. Un'idea a cui oggi fa riferimento una nuova generazione di riformisti, Renzi in Italia, il primo ministro Valls in Francia, il nuovo leader socialista Sanchez in Spagna, ma che ora alcuni criticano come un'apertura al liberismo. "La Terza Via non è mai stata contro l'intervento dello Stato, ma davanti a globalizzazione e rivoluzione di Internet occorre difendere i lavoratori, non il posto di lavoro in sé, creare nuovi lavori visto che non è possibile salvare quelli vecchi", replica il grande sociologo inglese, ex-direttore della London School of Economics e membro della camera dei Lord, affermando il suo sostegno alle riforme avviate dal leader del Pd nel nostro paese, in questa intervista concessa a Repubblica prima di partire per Bruxelles dove ieri sera ha ricevuto il prestigioso Prix du Livre Européen per il suo ultimo libro, "Potente e turbolenta: quale futuro per l'Europa?" (pubblicato in Italia da Il Saggiatore). [Continua a leggere]
LONDRA. "I VALORI della sinistra rimangono gli stessi, ma vanno adeguati a un mondo trasformato dall'innovazione tecnologica". Anthony Giddens torna a parlare della Terza Via, la filosofia politica di cui è stato l'ideatore, che negli anni '90 portò la sinistra al potere in Gran Bretagna e nella maggior parte dei paesi europei. Un'idea a cui oggi fa riferimento una nuova generazione di riformisti, Renzi in Italia, il primo ministro Valls in Francia, il nuovo leader socialista Sanchez in Spagna, ma che ora alcuni criticano come un'apertura al liberismo. "La Terza Via non è mai stata contro l'intervento dello Stato, ma davanti a globalizzazione e rivoluzione di Internet occorre difendere i lavoratori, non il posto di lavoro in sé, creare nuovi lavori visto che non è possibile salvare quelli vecchi", replica il grande sociologo inglese, ex-direttore della London School of Economics e membro della camera dei Lord, affermando il suo sostegno alle riforme avviate dal leader del Pd nel nostro paese, in questa intervista concessa a Repubblica prima di partire per Bruxelles dove ieri sera ha ricevuto il prestigioso Prix du Livre Européen per il suo ultimo libro, "Potente e turbolenta: quale futuro per l'Europa?" (pubblicato in Italia da Il Saggiatore). [Continua a leggere]
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martedì 21 aprile 2015
L’uva migliore
Documentario. «L’uva migliore» è un documentario di 20′, prodotto nel 2012 da Università di Pisa & Roan O. A. Johnson, con Riccardo Di Pietrantonio, Francesca Celeste, Carla Mascia, Marina D’Elia, Paolo Tinghi, Ginevra Bruscino, Elena Chirciu, Montserrat Jimenez Muhlhausen, Kaushal Tiwari, Maria Marangolo. Diretto da Roan Johnson, scritto da Ottavia Madeddu e Roan Johnson, fotografia e suono Elia Marchi, montaggio e post-produzione Roberto Moliterni, Danilo Torre, mezzi tecnici Zimbra Video Srl, Visual Thinking.
mercoledì 15 aprile 2015
Il nucleare in Italia
Decommissioning. La storia del nucleare in Italia comincia negli anni Cinquanta quando la ricerca pubblica si propone di acquisire e diffondere conoscenze scientifiche sulle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare, come si può legge sinteticamente nel sito dell’Enea. Molto suggestivo è il film-documentario sulla prima centrale nucleare italiana: “Latina: dall'uranio all'energia elettrica” (Archivio Nazionale Cinema d'Impresa). A seguito dell’incidente di Chernobyl (1986) e dei risultati dei tre referendum popolari del 1987 l’Italia abbandona la produzione di energia attraverso il nucleare e avvia la decommissioning delle centrali. Il più recente dibattito sulla reintroduzione dell'energia nucleare si è chiuso con il referendum abrogativo del 2011, che ha abrogato le normative per l'ambito nucleare da elettroproduzione. Le centrali elettronucleari in Italia sono quattro: la “Enrico Fermi” di Trino (VC), Caorso (PC), Latina, Garigliano (oltre un’altra chiusa in fase di costruzione in provincia di Viterbo). Oltre alle centrali ci sono i depositi delle scorie e i laboratori e centri di ricerca sul nucleare. L’attività di decommissioning delle centrali nucleari è gestita dalla società pubblica Sogin che si occupa anche del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Il combustibile esaurito è stato finora trasportato e “riprocessato” all’estero (resta ancora in loco una quota); mentre i rifiuti radioattivi sono stati messi in depositi temporanei, in attesa della realizzazione del Deposito nazionale, oggetto di dure contestazioni ambientaliste e di conflitti istituzionali-territoriali (video istituzionale). L’attività di decommissioning è minotarata attraverso l’Osservatorio Chiusura Ciclo Nucleare (CCN). Intanto la Sogin ha organizzato un “Open Gate" Il 16 e 17 maggio: le centrali nucleari in decommissiong aprono le porte ai cittadini! Nel comunicato stampo ha attirato la mia attenzione questo passaggio:
Vedi mappa centrali attive in Europa
«L’iniziativa prevede due differenti percorsi di visita per le centrali di Caorso, Garigliano e Trino: "zona controllata" e "zona non controllata". Per la centrale di Latina è programmato un unico percorso, "zona non controllata". La "zona controllata" all'interno di un impianto nucleare è un ambiente di lavoro delimitato il cui accesso, per motivi di protezione dalle radiazioni ionizzanti, è segnalato e regolamentato da specifiche procedure ed è vietato ai minori, a differenza della zona non controllata alla quale possono accedere anche i bambini da sei anni in su.»
Vedi mappa centrali attive in Europa
martedì 14 aprile 2015
Dialogo tra Gunter Grass e Pierre Bourdieu
Memoria. Lo scorso 13 aprile, all’età di 87 anni, è scomparso lo scrittore tedesco Gunter Grass, Premio Nobel per la letteratura nel 1999, che - come ha scritto Giulio Schiavoni qualche giorno fa sul quotidiano Il Manifesto: «è stato una coscienza morale della Germania. Attraverso i suoi libri, e con diversi registri linguistici, ha lottato contro la rimozione della memoria». Qui lo ricordiamo attraverso un lungo dialogo con Pierre Bourdieu, registrato nel 1999 (prodotto da Radio Bremen in collaborazione con Arté e WDR) e qui diffuso in tedesco/francese. La traduzione in italiano del dialogo è stata pubblicata nel 2000, nel numero di primavera della rivista «Reset», anticipato da un breve articolo in La Repubblica del 20 marzo 2000 dal titolo “Il mondo visto dal basso”.
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venerdì 10 aprile 2015
Rinnovamento del funzionalismo
Il Neofunzionalismo identifica il filone di ricerca contemporaneo che riprende e innova la tradizione struttural-funzionalista. Il Neofunzionalismo si sviluppa a partire dagli anni Ottanta del Novecento e ha tra i suoi principali sociologi il tedesco Niklas Luhmann e lo statunitense Jeffrey Alexander.
LINK: Presentazione dinamica
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mercoledì 1 aprile 2015
Vacanze accademiche
Pausa. Il nostro calendario accademico prevede un periodo di vacanze da giovedì 2 a mercoledì 8 aprile; il corso di «Sociologia II» in questo periodo è sospeso e riprenderà regolarmente con la lezione di giovedì 9 aprile (ore 9-11, aula T-2). Anche il seminario di didattica integrativa «Kick Off» si interrompe per questa settimana e riprende con l’incontro di venerdì 10 aprile “Che genere di sport” (ore 14-17, aula T-3). Il ricevimento studenti, infine, riprenderà martedì 14 aprile (ore 11-13), per comunicazioni urgenti si può contattare il docente per e.mail.
Buone vacanze!
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