Lezioni. Il testo «
La cultura del nuovo capitalismo» di
Richard Sennett offre una delle più brillanti analisi dei valori e delle pratiche che tengono assieme le persone e le organizzazioni nel capitalismo flessibile in cui si osserva che le istituzioni si frammentano e diventano instabili e mutevoli nel tempo. Il suo lavoro si sofferma su tre questioni fondamentali:
a) il cambiamento istituzionale delle organizzazione, con il superamento del “capitalismo sociale militarizzato” e l’affermazione delle nuove forme flessibili di organizzazione secondo il modello “mp3”;
b) il tema del “talento” come capacità potenziale, i meccanismi formalizzati di valutazione del talento e l’emergere dello spettro dell’inutilità;
c) la ridefinizione del rapporto tra cittadino e politica, con l’affermazione della politica come “consumo”. Il libro si chiude con un breve testo che indica tre principali questioni intorno alle quali pensare i caratteri del “capitalismo sociale” del nostro tempo, vale a dire istituzioni in grado di garantire la continuità biografica dell’esperienza soggettiva, di riscoprire l’utilità sociale del lavoro, di promuovere le abilità artigianali. Si tratta di tematiche sulle quali Sennett tornerà in altri testi, in particolare nella trilogia più recente focalizzata sul lavoro artigiano, la cooperazione sociale e la città aperta.
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