Libri. Tra il 1851 e il 1862, Marx prova a guadagnarsi da vivere facendo il giornalista, più precisamente il corrispondente da Londra per il
New York Tribune. Marx aveva scritto per periodici fin dalla gioventù, ma per un pubblico colto e molto ristretto quale era quello della «Gazzetta renana» o gli «Annali franco-tedeschi». Questa esperienza è invece completamente diversa. Si tratta di un’attività lavorativa che Marx non amava particolarmente, anche perché lo allontanava dai suoi interessi principali di studio e di scrittura. Lo faceva per necessità economica e, però, gli riusciva decisamente bene. La letture dei suoi contributi provano una capacità non comune di raccontare e analizzare le contingenze politiche, economiche e militari dell’epoca. Per farsi un’idea precisa della produzione giornalistica di Marx si può consultare un agile ebook dal titolo «
Dal nostro corrispondente a Londra. Karl Marx giornalista per la New York Tribune» a cura e tradotto da Giordano Vintaloro (Corpo60, 2014 [seconda edizione 2016]), che contiene una selezione di articoli tradotti in Italiano con testo originale inglese a fronte.
Per presentare il volume, l’Editore scrive:
«Quanti sanno che Karl Marx ha scritto per gli Yankee? Eppure i pezzi per la New York Daily Tribune hanno rappresentato il suo pane quotidiano per più di dieci anni. Una raccolta inedita di articoli scritti tra il 1852 e il 1861, gli stessi anni in cui Marx elaborava Il Capitale, che nella lucida e ironica analisi del padre del marxismo ci forniscono una chiave di lettura sorprendentemente efficace del presente. Dalla Cina al vicino Oriente, dalla Crimea all’India, dalla finanza alla politica al traffico internazionale di stupefacenti, Marx non cessa di stupirci.»
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