sabato 13 dicembre 2014

Sospensione natalizia ricevimento studenti

Il ricevimento studenti sarà sospeso durante le vacanze accademiche natalizie. L'ultimo incontro dell'anno è programmato per martedì 16 dicembre 2014 (ore 11:00-13:00). Il ricevimento settimanale riprendere regolarmente a partire da martedì 13 gennaio 2015 (ore 11:00-13:00). Per comunicazioni urgenti è possibile contattare il docente via e.mail.

lunedì 8 dicembre 2014

Le trasformazioni della cosmologia contemporanea

“Le trasformazioni della cosmologia contemporanea. L'immagine dell'umano tra sociologia, filosofia e medicina” è il tema del convegno che si terrà mercoledì 10 dicembre 2014 presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università Federico II. Nel corso dell'incontro verrà messa a tema la questione relativa alle trasformazioni cosmologiche prodottesi nella società contemporanea: in special modo l’attenzione sarà posta sui mutamenti emersi nell’attuale relazione tra uomo e natura. Tale fenomeno sarà indagato secondo prospettive differenti allo scopo di offrire, attraverso l’integrazione di più approcci disciplinari, uno sguardo d’insieme sulle tendenze che stanno investendo oggi il dibattito relativo alla definizione dell’uomo e della sua natura. I lavori saranno introdotti e moderati da Gianfranco Pecchinenda, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del Dipartimento di Scienze Sociali. L'incontro si terrà alle 10:00 nell'Aula T-2 del Dipartimento, in vico Monte di Pietà, 1, a Napoli. Interverranno i docenti Antonio Camorrino, Sergio Brancato, Michele Papa e Guglielmo Tamburrini.

venerdì 5 dicembre 2014

L'evoluzione del fenomeno dei NEET in Italia nell'ultimo decennio

Il lavoro di Carmela Masuccio presenta un'analisi dell'andamento quantitativo del fenomeno dei NEET in Italia nell'ultimo decennio, basato sulle statistiche ufficiali ISTAT. Nell'analisi del mercato del lavoro europeo è, da qualche anno, impiegata la categoria dei NEET che individua persone che non lavorano, che non studiano e che non sono impegnate in attività di formazione. Si tratta, quindi, di una quota della popolazione non attiva che è oggetto di particolari politiche del lavoro, rivolte soprattutto alle quote giovanili, finalizzate all'attivazione, intesa sia come inserimento lavorativo, sia come formazione.

L'evoluzione del fenomeno dei NEET in Italia nell'ultimo decennio

Per la mia relazione ho scelto un argomento di grande attualità: il fenomeno dei Neet, un fenomeno che ha acquistato sempre maggiore rilevanza negli ultimi anni e che ha richiesto una terminologia nuova  e mai usata prima.
Si tratta di quella categoria di giovani, che non studiano e non lavorano. È un fenomeno nuovo, perché per molto tempo, riferendoci ai giovani che non lavoravano e non studiavano, si è parlato di disoccupati, e non di Neet. Coloro che non lavoravano infatti, erano quelli che, magari dopo aver terminato gli studi, si impegnavano a cercare un lavoro ma non ci riuscivano. Il fenomeno dei Neet è più complesso. Infatti, indica coloro che non solo non lavorano ma non sono nemmeno sulla strada di trovare un’occupazione e non sono impegnati in nessun’altra attività.

giovedì 4 dicembre 2014

Le rappresentazioni mediatiche del calciatore: i casi di Balotelli e Neymar durante il FIFA World Cup 2014

La relazione finale di Ernesto Sebastio affronta il tema delle rappresentazioni mediatiche, prendendo come oggetto di osservazione empirica quelle dei calciatori di calcio. Lo studio si concentra sui casi di due calciatori: l'italiano Balotelli e il brasiliano Neymar. Le rappresentazioni mediatiche sono state analizzate nel periodo dell'ultimo campionato mondiale di calcio in Brasile, attraverso un esercizio di analisi empirica sulla stampa on-line.

Le rappresentazioni mediatiche del calciatore:
i casi di Balotelli e Neymar durante il FIFA World Cup 2014

Il calcio come sport professionistico è oggetto di studio di molti scienziati sociali che cercano di analizzarlo attraverso molti temi che diventano anche tematiche per le agende politiche. La disciplina sociologica non può esimersi dallo studiare e analizzare lo sport calcistico perché fa parte della realtà che la stessa sociologia studia e che dalla quale non può mostrarsi indifferente. Il calcio è un “fatto sociale” ed è studiato da differenti punti di vista: economico, politico e culturale.
Questo contesto sociale è solo in parte percepito dalle persone che investono, in esso, le loro passioni e i loro sentimenti oppure ne fanno semplicemente un hobby. Tuttavia, a tale contesto sociale, partecipiamo e contribuiamo attraverso le nostre azioni. 
Nello specifico la ricerca prende in considerazione il processo di costruzione e di trasmissione delle rappresentazioni mediatiche dei calciatori, ricerca che è stata condotta sulla base di alcuni principi fondamentali derivanti dalla psicologia di Moscovici e successivamente elaborati da un punto di vista prettamente sociologico con l’apporto di alcune importanti teorie come quella delle “rappresentazioni collettive” (Durkheim, 1895). 

mercoledì 3 dicembre 2014

La produzione dell'intelligenza precaria: uno studio sui «Quaderni di San Precario»

Il lavoro di Virginia Porcelli presenta i risultati dell'analisi della rivista «Quaderni di San Precario». Il movimento di San Precario, di organizzazione e mobilitazione del lavoro precario, ha alimentato un'attività di riflessione collettiva sulla condizione e l'organizzazione, spesso basata su inchieste ed esperienze di movimenti sociali e sindacali. Il lavoro si focalizza sulle forme e i contenuti di questa riflessione e la sua rilevanza per l'analisi sociologica del lavoro precario e della rappresentanza dei precari.



La produzione dell'intelligenza precaria:
uno studio sui «Quaderni di San Precario»

I mutamenti del mondo del lavoro, che in Italia si sono imposti a partire dalla metà degli anni Novanta, hanno coinvolto in prima istanza la dimensione contrattuale del lavoro (dalle collaborazioni coordinate e continuative nella riforma del sistema pensionistico del 1995, al lavoro interinale introdotto nel 1997, fino alla più sostanziale riforma del 2003), ma hanno fin da subito permeato aspetti più specificatamente sociali, quali l’articolazione dei tempi e degli spazi tra lavoro e non lavoro, le strategie abitative, la vita quotidiana, così come il tempo libero e gli affetti, tutti ambiti coinvolti non soltanto dall’imprevedibilità del lavoro (e dalla conseguente discontinuità di reddito) ma anche da una più generale condizione di incertezza, frammentazione e mancanza di diritti. La mia relazione si articola intorno al fenomeno del lavoro atipico, caratterizzato da un crescente grado di precarietà, che riguarda in primo luogo l’instabilità del lavoro, ma che dunque si estende in maniera pervasiva ad altri ambiti di vita delle persone che ne sono coinvolte. 
In questo particolare scenario forme di rivendicazione, da parte di soggetti occupati, sono state create con l’intento, da una parte, di descrivere e denunciare il fenomeno del precariato, dall’altra, di sperimentare forme di agire cooperativo e conflittuale.

martedì 2 dicembre 2014

Mettersi in forma: l'organizzazione della pratica del fitness in palestra

La relazione finale di Tersa Ciaco si sofferma sulle interazioni sociali nelle palestre per il fitness, andando ad analizzare il significato culturale della pratica sportiva, della cura del corpo e dei luoghi dedicati a questa attività. Particolare attenzione è data alle differenze di genere e alle micro-interazioni che si realizzano nella cornice di significati definita proprio dalla palestra.

Mettersi in forma:
l'organizzazione della pratica del fitness in palestra

Con questo lavoro si è cercato di evidenziare: le motivazioni che spingono l’individuo alla pratica sportiva, il contesto entro il quale si sviluppa l’attività del fitness e la differenza di genere.  Da questo lavoro si evince che molte persone decidono di andare in palestra non solo per avere un corpo conforme alle norme culturali, o per correggere i punti critici, ma perché la palestra porta un beneficio in tutto,  accurate ricerche hanno dimostrato che un individuo in buona forma fisica regge la fatica per periodi assai più lunghi di una persona fuori forma,  che una persona in forma è meglio preparata a sopportare uno sforzo fisico e ha un cuore più forte ed efficiente,  e infine esiste un diretto rapporto tra forma fisica e vivacità intellettuale. Poi si passa all’analisi del contesto,   per la prima volta la palestra viene considerata come un luogo fatto da regole che sono continuamente reinterpretate dall’individuo. L’accesso alla fitness non avviene semplicemente mediante l’utilizzo di sale per gli esercizi. Le palestre infatti dispongono di spazi destinati ai clienti, che sembrano facilitarne l’attività sportiva. Uno di questi luoghi è lo spogliatoio che viene identificato con il termine rito di passaggio, esso svolge una funzione bidirezionale, i soggetti vanno e vengono entrano nella palestra e ne escono per ritornare alla propria identità. Le numerose attività svolte in palestra sono svolte in aree specifiche e separate. Abbiamo sempre una netta separazione degli spazi per l’allenamento individuale con le macchine, da quelli per le attività da svolgere in gruppo.  Infine il contesto di genere  Infine la differenza di genere intorno agli  anni '80 c’è stato un enorme cambiamento del ruolo della donna nello sport, nelle società antiche lo sport era praticato dagli uomini e la socializzazione delle donne tendeva ad allontanarle dalla pratica sportiva. Attualmente invece le donne scegliendo un’attività di competizione nelle università e in altri contesti si oppongono in maniera plateale a quelle definizioni culturali della femmina. Attraverso questo elaborato si è cercato di esplorare in modo diverso il fenomeno “fitness” di esaminare vari aspetti ancora poco noti e considerati spesso superficiali, di evidenziare l’importanza della cura del corpo nella società contemporanea e, quindi, un fenomeno complesso che richiede una particolare attenzione.