sabato 31 marzo 2012

Ai confini disciplinari

Gender Studies. Percorrendo il saggio di Elisabetta Ruspini sulla riscoperta della storia della ricerca qualitativa, abbiamo incontrato il filone degli studi di genere che hanno contribuito a segnare - negli anni '60 e '70 - quel cambiamento intellettuale nel campo delle scienze sociali che ha aperto la strada allo sviluppo dei metodi e delle tecniche di ricerca qualitativa. La strutturazione del campo degli studi di genere avviene in concomitanza con la diffusione nei paesi occidentali dei movimenti sociali di matrice femminista, tesi a promuovere l'emancipazione femminile. Questo filone di studi è oggi ampiamente istituzionalizzato - sotto l'etichetta di gender studies, women's studies, o feminist studies a seconda del grado di adesione ad una prospettiva femminista - con produzione di manuali (ad esempio Handbook of Gender and Woman's Studies), riviste scientifiche (ad esempio Feminist Studies) e centri di ricerca dedicati (ad esempio Stanford Feminist Studies, in Italia inGenere). Nonostante l'ampia letteratura sul tema delle relazioni di genere e sulla condizione femminile, l'asimmetria tra maschi e femmine risulta essere ancor oggi, anche nelle società occidentali, una tematica di grande rilevanza per la sua pervasività in tutti gli ambiti di vita sociale. In relazione al tema della rappresentazione delle donne veicolata dai mass media - in particolare la televisione - abbiamo richiamato in aula il lavoro di Lorella Zanardo dal titolo "Il corpo delle donne" che ha portato alla pubblicazione di un libro (Feltrinelli, 2009 - riedito nella collana "economica" 2011) e ad un video-documentario (25', autori: Zarardo L., Malfi Chindemi M., Cantù C.) che può essere visto attraverso il blog dedicato. Si tratta, anche in questo caso, di ricerca qualitativa ai confini disciplinari (e poco disciplinata) che utilizza nuovi e vecchi media di comunicazione. C'è qui anche un altra tematica rilevante: quella della sociologia visuale di cui ci occuperemo nella prossima lezione.

mercoledì 28 marzo 2012

Modifica giorni lezione

Avviso. Ho concordato con la Presidenza di Facoltà il cambio dei giorni di lezione per venire incontro alle richieste avanzate oggi dai corsisti, sostituendo la lezione del venerdì con una di mercoledì.
A partire dalla prossima settimana, quindi, le lezioni si terranno:
 - Martedì 9:00-11:00 - Aula I-4
 - Mercoledì 9:00-11:00 - Aula I-3
 - Giovedì 9:00-11:00 - Aula I-4
Per questa settimana la lezione di venerdì 30 marzo si terrà regolarmente (9-11, aula I-4).

lunedì 26 marzo 2012

Dove eravamo rimasti?

Si ricomincia. Dopo la sosta forzata dovuta alla seduta per la discussione delle tesi di laurea, ritorniamo al corso. Si riprende dal saggio di Weber - sperando che sia stato letto da tutti - cercando di approfondire le questioni che riguardano l'agire in comunità, l'agire associato, l'unione di scopo, e l'agire d'intesa. Si tratta di concetti fondamentali che si intrecciano con altre questioni rilevanti quali i rapporti con le altre discipline - psicologia, storia, giurisprudenza - e concetti centrali nel pensiero sociologico quali la statuizione, il potere e le istituzioni.

giovedì 22 marzo 2012

Off-topic: Nella mente degli altri

Neuroni specchio e comportamento sociale. Visto l'interesse suscitato oggi dal tema dei processi cognitivi e in particolare della "scoperta" dei neuroni a specchio, ecco alcune indicazioni per approfondire in autonomia il tema.
Un libro divulgativo è quello di Giacomo Rizzolatti (il direttore del gruppo di ricerca dell'Università di Parma che ha sviluppato gli studi sul tema) e Lisa Vozza, Nella mente degli altri. Neuroni a specchio e comportamento sociale (Zanichelli, 2008). Il collegamento alla pagina dell'Editore permette di accedere ad una video-intervista e il primo capitolo del libro. Questo lavoro era stato preceduto da un altro volume interessante sempre di Giacomo Rizzolatti con Corrado Sinigaglia dal titolo So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni a specchio (Cortina, 2006). Nel canale Youtube TreccaniChannel un'altra intervista a Rizzolatti: I segreti dei neuroni a specchio.

Per chi non ha mai abbastanza tempo, questo è il video con la sintesi massima sul tema dei neuroni specchio:



mercoledì 21 marzo 2012

Il metodo delle scienze storico-sociali

Coordinate per la lettura. Prima di cominciare la lettura del saggio "Alcune categorie della sociologia comprendente" di Max Weber inserito nel programma del corso, è opportuno annotare alcuni punti cardine del pensiero del nostro Autore così da "rinfrescare" il quadro teorico-concettuale complessivo del pensiero weberiano in materia di metodologia. L'individuazione e la sintesi dell'approccio weberiano per punti fondamentali è ispirata alla lettura del primo capitolo del libro curato da Antonio De Lillo:

  • la sociologia si occupa dei significati che gli attori sociali attribuiscono alle loro azioni e dei processi socio-culturali di attribuzione di senso che influenzano tali azioni;
  • la sociologia ha come oggetto le interazioni sociali che possono essere sottoposte all'osservazione empirica;
  • per la sociologia l'analisi della realtà sociale va ricondotta sempre agli individui - concettualizzati come attori sociali - che attraverso le loro interazioni fanno vivere le istituzioni e le strutture sociali;
  • la sociologia assume come campo di osservazione il comportamento razionale - pur considerando diverse forme di razionalità - e tutto ciò che non è razionale non può essere compreso e, quindi, non è oggetto di ricerca sociologica;
  • la ricerca sociale si occupa dell'agire sociale dotato di senso, pertanto si propone di ricostruire il senso che l'attore attribuisce all'azione, attraverso un'attività interpretativa (ermeneutica).
  • l'agire sociale è sempre situato in uno specifico contesto sociale (spazio-temporale).
Questi i punti cardine da cui partire per la lettura e l'approfondimento del saggio in programma.

Per chi ha voglia e tempo di ascoltarsi una lecture su Max Weber in rete si trova questa lezione (in inglese) del prof. Alan Macfarlane tenuta nel 2001 alla Cambridge University.


martedì 20 marzo 2012

Quale qualità

Tracciare confini. Nel post precedente è stato ricordato che la distinzione tra metodi qualitativi e quantitativi è il frutto di diversi rituali della ricerca sociale. La storia del pensiero sociologico, tuttavia, evidenzia che tale distinzione ha profondamente segnata lo sviluppo della disciplina. Con l'espressione metodi qualitativi ci riferiamo così ad un modo di osservare la realtà sociale che si specifica in particolare per:
 >  la natura dell'osservazione
 >  le caratteristiche del dato rilevato
 >  le modalità di analisi
 >  le procedure di sintesi dei dati
Per ognuno di questi aspetti la riflessione metodologia - che ricordiamo riguarda il raccordo tra quadro teorico-concettuale e pratica di ricerca empirica - mette a disposizione del ricercatore delle opzioni tecniche di metodo che, in coerenza con l'obiettivo dell'approccio qualitativo, consentono in maniera adeguata di comprendere la realtà sociale osservata.

domenica 18 marzo 2012

Logiche di definizione

Definire. Nel corso dell'ultima lezione abbiamo discusso delle difficoltà che si incontrano nel definire i metodi qualitativi e nell'individuare le differenze con i metodi quantitativi. A tale proposito abbiamo introdotto tre diverse logiche che possono essere seguite per definire un oggetto di ricerca. Abbiamo visto che possono essere adottate definizioni intensive, quando è possibile individuare una regola o un criterio per stabilire in maniera univoca cosa rientra o meno nell'insieme definito. Quando, invece, non si individua una regola, ma si identifica un elenco di elementi che rientrano nell'insieme definito, allora in questo caso si parla di definizione estensiva. Esistono, poi, delle definizioni stipulative che, a differenza dei due tipi precedenti, si basano su una convenzione sociale che stabilisce quali elementi appartengono all'insieme definito. Abbiamo accettato che la distinzione tra metodi qualitativi e quantitativi si basa su definizioni di questo ultimo tipo, non avendo tale "disputa" un fondamento epistemologico e basandosi in effetti su diversi "rituali" della ricerca sociale: rituali dell'oggettività nel caso della ricerca quantitativa e rituali dell'adeguatezza nel caso della ricerca qualitativa.

mercoledì 14 marzo 2012

Kick-Off

Inizio. La prima lezione è servita a chiarire il percorso che seguiremo insieme nei prossimi incontri. Il progetto didattico prevede l'approfondimento dell'approccio teorico di Max Weber - considerato uno dei maestri del pensiero sociologico da cui discende lo sviluppo dei metodi qualitativi - focalizzando l'attenzione sulla sociologia comprendente, a cui è dedicato il saggio di Weber indicato nel programma. Il corso prosegue approfondendo lo sviluppo storico della teoria sociologica e dei relativi metodi di ricerca empirica, basandosi sulla lettura del saggio di Elisabetta Ruspini. A questo punto si entrerà nel cuore del corso, studiando attraverso il manuale di Mario Cardano i diversi aspetti della ricerca qualitativa: il disegno della ricerca, le scelte delle tecniche d'indagine, la raccolta dei dati empirici, l'analisi del materiale raccolto e la restituzione dei risultati di ricerca. Questa parte prevede due approfondimenti tematici. Il primo riguarda la tecnica dell'intervista dialogica, con la lettura del testo di Salvatore La Mendola, per la rilevanza che essa assume nella ricerca qualitativa. Mentre il secondo approfondimento riguarda gli aspetti tecnici delle diversi fasi di scrittura - dal disegno di ricerca, alla redazione del rapporto finale - che è necessario affrontare nel corso di uno studio sociologico: per questo saranno utilizzati i capitoli del volume di David Silverman  - che segue un approccio molto pratico - dedicati a questi aspetti. Come si è visto si tratta di un percorso che parte da un livello di astrazione molto alto, per arrivare a questioni molto pratiche o, in altri termini, dalla teoria sociale alla pratica della ricerca empirica.

domenica 11 marzo 2012

Inizio corso

Si comincia! Martedì 13 marzo è prevista la prima lezione dell'insegnamento di Metodi avanzati per la ricerca qualitativa, nel corso di laurea in Sociologia (L-40), III anno curriculum "Economico e della ricerca sociale".
Come previsto dall'orario delle lezioni, ogni settimana si terranno tre lezioni, nei giorni martedì, giovedì e venerdì sempre dalle 9:00-11:00 nell'aula I-4. Il programma del corso e i testi consigliati sono consultabili in questa pagina: Programma.
Questo blog funzionerà da bacheca virtuale per indicazioni d'approfondimento, per scambio di ulteriori materiali e per comunicazioni inerenti il corso.