martedì 25 marzo 2014

Cento anni di teoria sociale francese

Dallo strutturalismo al pragmatismo. Nella breve presentazione "Strutturalismo e pragmatismo" sintetizzo lo sviluppo della teoria sociale francese a partire dal contributo classico di Emile Durkheim, passando per l'approccio di Ferdinad de Saussure alla linguistica e per l'antropologia di Claude Lévi-Strauss. Si tratta di tre passaggi chiave per affrontare con maggiore consapevolezza i due temi che interessano il nostro corso: lo strutturalismo genetico, esemplificato dal lavoro di Pierre Bourdieu, e il pragmatismo nella prospettiva particolare di Luc Boltanski.

martedì 18 marzo 2014

La pratica della critica

Per impiegare Habermas. Nell'ultima lezione abbiamo presentato e discusso le principali categorie analitiche introdotte dal sociologo tedesco nell'ambito della teoria dell'agire comunicativo (Presentazione mostrata a lezione).
Abbiamo poi visto, grazie all'intervento del dott. Ivano Scotti, come si può impiegare la teoria dell'agire comunicativo nella ricerca empirica. Di particolare rilevanza nella presentazione del dott. Scotti è la modalità di operazionalizzazione dei concetti di Habermas con riferimento a due ambiti di ricerca: il primo relativo al ruolo sociale delle imprese nella contemporaneità che ha portato il dott. Scotti a studiare i processi comunicativi nelle botteghe del commercio equo e solidale; il secondo, invece, riferito alla governance delle politiche energetiche con lo sviluppo di una ricerca su scopi pubblici e interessi privati nei sistemi di governance energetica (Presentazione mostrata in aula).
Per approfondimenti si rimanda al paper di Ivano Scotti: Public Purposes and Private Interests in the Governance of Green Energy. Co-Provision: the Case of the Basilicata Region (2012).

mercoledì 12 marzo 2014

Fuori campo

Sulla lezione dello scorso martedì 11 marzo, un articolo pubblicato da Linkabile.it "Il calcio come chiave per comprendere il nostro tempo" che evidenzia:"Con la sportivizzazione della vita sociale e del linguaggio comune, conoscere il calcio serve a comprendere le profonde ambivalenze contemporanee",

lunedì 10 marzo 2014

Ricevimento studenti martedi 11 marzo

Cambio orario. Per la concomitanza di attività legate alla lezione "Il calcio: un confronto tra esperienze di ricerca e competenze professionali", l'orario di ricevimento studenti di martedì 11 marzo è posticipato alle ore 15:00-17:00.

domenica 9 marzo 2014

Il calcio: un confronto tra esperienze di ricerca e competenze professionali

Lezione-Evento. La prossima lezione, prevista per martedì 11 marzo dalle 9:00 alle 11:00 nella consueta aula T-2, si svolgerà congiuntamente con la cattedra di Sociologia I. In occasione dell’uscita del libro A tutto campo. Il calcio da una prospettiva sociologica (Guida, 2014) di Luca Bifulco e Francesco Pirone, la lezione dal titolo Il calcio: un confronto tra esperienze di ricerca e competenze professionali" è focalizzata sugli aspetti sociologici del calcio, discussi con studiosi ed esperti del settore. Sono stati invitati a discutere Christian Bromberger, Giuseppe Bruscolotti, Samuele Ciambriello, Vittorio Dini, Gianfranco Pecchinenda e Angelo Pompameo.

Manifesto: Il calcio: un confronto tra esperienze di ricerca e competenze professionali

venerdì 7 marzo 2014

Aggiorna l'agenda

Calendario delle lezioni. Circa trenta incontri che si susseguono quasi regolarmente fino agli ultimi giorni di maggio. Si tratta della bussola che cercheremo di seguire per affrontare, lezione dopo lezione, tutte le tappe previste dal programma.

giovedì 6 marzo 2014

Si parte

Pronti, Partenza, Via! Terminata la prima lezione del corso di "Sociologia II": superati i consueti inconvenienti audio/video, abbiamo visto rapidamente quali sono le principali tematiche che tratta il corso, quali sono i libri di riferimento per preparare l'esame, com'è organizzata la valutazione dell'apprendimento, quali sono stati gli esiti degli esami nello scorso anno accademico, come si interagisce con il docente fuori dall'aula. Domani si comincia sul serio. È disponibile la presentazione mostrata in aula.

domenica 2 marzo 2014

Internet e nuova imprenditorialità. Un'esperienza di successo: Clio MakeUp

La diffusione di Internet ha segnato una discontinuità nei processi sociali ed economici. Si sono aperti nuovi spazi di interazione e si sono rese disponibili nuove risorse per l'azione economica. La teoria sociologica ha ampiamente analizzato questa discontinuità, si pensi alla tesi della "società in rete" di Manuel Castells. Questo nuovo contesto ha aperto un nuovo ampio campo d'azione per l'imprenditorialità. Su questo oggetto si sofferma il lavoro di Valentina Caiazzo "Internet e nuova imprenditorialità. Un'esperienza di successo: Clio MakeUp" che, a partire dal caso di una popolare video blogger, analizza il rapporto tra imprenditorialità e nuove attività economiche in rete.

Internet e nuova imprenditorialità.
Un'esperienza di successo: Clio MakeUp
di Valentina Caiazzo

L’oggetto del mio lavoro riguarda i nuovi modi per sviluppare un’attività professionale con l’utilizzo di Internet e le nuove tecnologie web nel settore dello spettacolo e l’intrattenimento. Nello specifico mi sono soffermata sullo studio di una nuova figura emergente, quella del video blogger. Si tratta di una soggetto che utilizza la rete internet, in particolare  la piattaforma di YouTube, per mostrare alcune capacità professionali, tramite dei video per attirare l’attenzione del pubblico del web. Questo è la base per costruire un’attività di auto-promozionale e d’imprenditorialità e spesso per ottenere degli ingaggi lavorativi nel campo dell’intrattenimento o della pubblicità. Il concetto di innovazione è correlato a quello di auto-imprenditorialità in quanto per iniziare un attività economica è fondamentale essere innovativi per accedere senza troppe difficoltà al mercato imprenditoriale.

sabato 1 marzo 2014

Clownterapia: la pratica lavorativa e la figura professionale

La clownterapia è una pratica medica e di assistenza socio-sanitaria che sfida le conoscenze tradizionali sia in campo medico, sia in campo socio-prisologico. Basata su alcune ipotesi scientifiche sull'uso terapeutico del sorriso e della maschera del clown, questa pratica richiede l'innovazione dei sistemi tradizionali di organizzazione dei servizi sanitari e assistenziali per includere nuove figure professionali non standard e pratiche professionali che si discostano da quelle canoniche di cura e assistenza. Di queste innovazioni se ne fanno carico quasi sempre le organizzazioni del Terzo settore. Su queste problematiche si focalizza il lavoro di Giusi Annunziata nella relazione finale della laurea triennale in Sociologia dal titolo "Clownterapia: la pratica lavorativa e la figura professionale".

Clownterapia: la pratica lavorativa e la figura professionale
di Giusi Annunziata

Il mio lavoro di ricerca sul clown inteso come esperienza d’integrazione psicofisiologica nasce oltre che da un interesse personale per l’argomento, dalla necessità di definire la figura del clown sia dal punto di vista artistico sia come “figura terapeutica”, inserendosi fuori da un palcoscenico nella sfera dell’assistenza socio-sanitaria.
 L’esperienza dell’ospedalizzazione rappresenta un momento di difficoltà per il malato, rappresenta un’interruzione dalla dinamica del quotidiano, una limitazione dei suoi interessi, dei suoi desideri, dei sui rapporti, dei sui spazi e delle sue attività. L’esperienza del bambino si forma attraverso il gioco, le relazioni con altri bambini, trovandosi in una esperienza ospedaliera, percepisce i problemi legati alla sua salute, problemi di razionalizzare il luogo di cura sanitario.