domenica 2 marzo 2014

Internet e nuova imprenditorialità. Un'esperienza di successo: Clio MakeUp

La diffusione di Internet ha segnato una discontinuità nei processi sociali ed economici. Si sono aperti nuovi spazi di interazione e si sono rese disponibili nuove risorse per l'azione economica. La teoria sociologica ha ampiamente analizzato questa discontinuità, si pensi alla tesi della "società in rete" di Manuel Castells. Questo nuovo contesto ha aperto un nuovo ampio campo d'azione per l'imprenditorialità. Su questo oggetto si sofferma il lavoro di Valentina Caiazzo "Internet e nuova imprenditorialità. Un'esperienza di successo: Clio MakeUp" che, a partire dal caso di una popolare video blogger, analizza il rapporto tra imprenditorialità e nuove attività economiche in rete.

Internet e nuova imprenditorialità.
Un'esperienza di successo: Clio MakeUp
di Valentina Caiazzo

L’oggetto del mio lavoro riguarda i nuovi modi per sviluppare un’attività professionale con l’utilizzo di Internet e le nuove tecnologie web nel settore dello spettacolo e l’intrattenimento. Nello specifico mi sono soffermata sullo studio di una nuova figura emergente, quella del video blogger. Si tratta di una soggetto che utilizza la rete internet, in particolare  la piattaforma di YouTube, per mostrare alcune capacità professionali, tramite dei video per attirare l’attenzione del pubblico del web. Questo è la base per costruire un’attività di auto-promozionale e d’imprenditorialità e spesso per ottenere degli ingaggi lavorativi nel campo dell’intrattenimento o della pubblicità. Il concetto di innovazione è correlato a quello di auto-imprenditorialità in quanto per iniziare un attività economica è fondamentale essere innovativi per accedere senza troppe difficoltà al mercato imprenditoriale.
 Joseph Schumpeter (2002) analizza il concetto di innovazione cioè fare qualcosa di nuovo nel sistema economico. Infatti  l’introduzione di prodotti innovativi oppure di processi produttivi più efficienti rappresentano  gli strumenti per le imprese per essere più competitive.  Secondo Schumpeter tramite la nuova ricombinazione delle risorse  disponibili che produce lo sviluppo economico. La nuova combinazione può riguardare: produzione di un nuovo bene, nuovo modo di produzione o apertura di un nuovo mercato.
Nel nostro caso osserviamo gli effetti dell’imprenditorialità, come capacità di innovazione in Clio, cioè le sue capacità e le nuove tecnologie che le hanno permesso di sviluppare un’attività professionale ed economica nuova.
 Ho scelto di soffermarmi su quest’argomento, sia per interesse diretto, sia per comprendere come questo nuovo canale di autopromozione modifica le dinamiche professionali.
 Per affrontare questo tema, nel  primo capitolo mi sono soffermata sul tema della ricerca del lavoro e dell’auto-imprenditorialità, considerando la  differenza tra gli approcci al mercato del lavoro quello economico e quello sociologico. Nella teoria economica si assume che  il mercato del lavoro è  dato dal meccanismo di domanda e offerta di lavoro. Secondo il modello dell’homo economicus i soggetti tendono sempre a massimizzare i propri risultati in base alle risorse a disposizione. Alcune teorie esaminate sulla ricerca del lavoro sono quella del matching (ovvero l’incontro tra posti di lavoro disponibili e  i disoccupati) e la Job Search la quale spiega il perché in alcuni settori lavorativi i tempi di attesa sono maggiori sulla base delle informazioni disponibili tra i soggetti nel mercato del lavoro. Anche in sociologia le informazioni sono fondamentali nella ricerca del lavoro. Infatti, in sociologia i soggetti vengono sempre considerati nelle loro relazioni sociali, per questo si fa riferimento alle reti all’interno della società. Queste sono fondamentali per lo scambio di informazioni. Le reti sociali sono relazioni che nascono all’interno della società e  favoriscono l’incontro tra domande e offerta di lavoro basandosi sui legami di fiducia e lo scambio delle informazioni. Per esempio il dibattito sviluppato dal sociologo Mark Granovetter (1998) distingue legami deboli e forti nella rete, i primi si riferiscono a quei legami di relazioni di tipo occasionali, dove c’è uno scambio di nuove informazioni, i secondi fanno riferimento alle relazioni amicali e familiari dove la fiducia è elevata, ma le informazioni limitate, già note e sono chiuse in esse. Infatti Granovetter afferma che i legami deboli sono fondamentali nella ricerca del lavoro in quanto favoriscono l’accesso a nuove informazioni tra i soggetti di diverso status sociale rispetto ai legami forti dove lo scambio di informazione resta tra le persone dello stesso contesto sociale le informazioni sono ridondanti. A contrapporsi alla tesi di Granovetter è Margaret Grieco (1987)  la quale afferma che sono proprio i legami forti a favorire lo scambio di informazioni e quindi a essere la principale fonte per trovare lavoro.
 Nel secondo capitolo poi ho analizzato l’impatto delle nuove tecnologie sulla società e in particolare sui processi economici e il lavoro. Mi sono soffermata sulla tesi di Castells ( 2002) della “società in rete”, l’impatto dei nuovi mezzi di comunicazione digitali sulla società. La rete internet può essere utilizzata anche come fonte d’informazione per trovare lavoro. In internet si formano comunità virtuali, ovvero gruppi di persone che condividono interessi e volari, e nelle stesse si istaurano legami di tipo deboli i quali sono importanti per lo scambio delle informazioni. Internet ha cambiato la vita quotidiana, ma anche quella economica per esempio offre servizi a costo zero oggi indispensabili come la posta elettronica. Internet  è un nuovo settore economico, con regole proprie, ed offre la possibilità di far nascere nuove figure professionali, come nel nostro caso quella dei video blogger. Uno degli aspetti importante di internet è il Web 2.0. Quest’ultimo fa riferimento alle piattaforme offerte dalla rete con le quali i soggetti condividono una molteplicità di informazioni. Tra le più note piattaforme del Web 2.0 c’è YouTube. La piattaforma di YouTube è un servizio di diffusione dei video in rete gratuita. Pubblicare video oggi giorno è alla portata quasi di tutti, basta avere un dispositivo moderno per filmare, conoscenze informatiche di base, un collegamento alla rete internet e iscriversi alla piattaforma. YouTube contiene molti video pubblicati da vari utenti per i quali c’è la possibilità di condividerli su altre piattaforme e commentarli. Le tipologie di video caricati sono le più svariate e possono avere scopi personali o di intrattenimento. Molte imprese utilizzano la popolarità dei video o canali di YouTube come veicolo per sponsorizzare i propri prodotti. YouTube può essere definita una macchina di marketing in quanto gli utenti che pubblicano video, in base alle visualizzazioni dei propri video e alle iscrizioni ai propri canali, possono ottenere un compenso economico. In questo modo si sono venute a creare figure professionali nuove di video-blogger. In genere i video-blogger sono persone che pubblicano video sulla piattaforma mostrando in essi le loro capacità ed esperienze. Abbiamo deciso di studiare un caso  popolare di video-blogger attuale che ha sviluppato un’attività imprenditoriale.
 Nel terzo capitolo infatti ho analizzato un caso di successo molto popolare Clio MakeUp. Si tratta di una ragazza di nome Clio la quale ha avuto un’infanzia abbastanza difficile e una percorso scolastico molto altalenante. Clio è famosa sul web ed è stata la prima video blogger italiana. Il metodo utilizzato per studiare questo caso è stata l’osservazione sul web del canale di Clio e i suoi video, dove in alcuni racconta anche la sua biografia. Clio ha aperto il suo canale sulla piattaforma nel 2008 dove carica il suo primo video intitolato “Intro ClioMakeUp tutorial” dove si presenta e  si racconta. Attualmente la video-blogger è  molto popolare: il suo canale  infatti contiene 609 video, 620 mila iscritti e 130 milioni visualizzazioni. La sua carriera e la sua fama è iniziata su YouTube ma si è avvalsa anche di altri mezzi su internet per farsi conoscere e per interagire in modo istantaneo con i suoi fan, tutto questo utilizzando altre piattaforme come : Facebook, Twitter, Istagram e blog. Su YouTube successivamente ha aperto un altro canale denominato “ClioMakeUp review” dove pubblica solo le recensioni sui prodotti di make up e cosmetici di bellezza. Il secondo canale è stato aperto nel agosto del 2012 dove ha pubblicato 80 video, circa, ottenendo 120 mila iscritti e 9 milioni di visualizzazioni. Il format dei video caricati in entrambi i canali vanno dai due ai dieci minuti. Grazie alla sue enorme fama è stata contattata da molte aziende che le hanno offerto contratti di lavoro come Pupa e Vogue. I contratti prevedevano che Clio doveva pubblicizzare nei suoi video i prodotti di queste aziende. Lei ha scritto anche due manuali di bellezza, il primo intitolato “Clio MakeUp- scuola di trucco della regina del web” dove spiega anche con illustrazioni come creare make up di effetto e innovativi, nel secondo libro denominato “Clio Beauty Care- la cura della pelle e cosmetici fai da te” dove propone un ricettario per cosmetici.
 Da questo si capisce che dalla fama ottenuta da Clio, grazie a new media, si ritorna all’utilizzo dei media tradizionali ovvero la stesura dei libri.
 Nel 2012 viene contattata dal canale televisivo Real Time per condurre un programma denominato “Clio Make up”. Il format  ottiene subito ascolti elevati: è organizzato in modo da ospitare in ogni puntata ragazze nuove che chiedono a Clio consigli su come truccarsi. La prima puntata è andata in onda il 6 febbraio del 2012. Grazie al grande audience ottenuto dalla prima edizione del programma è stato rinnovato per altre tre edizioni successive. Clio make up si è autopromossa con i suoi video sul web per far conoscere le sue capacità, condividendole in internet. Lei ha utilizzato varie piattaforme per farsi conoscere come: facebook, twitter e instagram.  Ciò che ha consentito a Clio di autopromuoversi, è stata principalmente mostrare in video il suo saper fare e le sue conoscenze riguardanti il make up. La  sua fama è collegata anche alla fortuna di avere abilità che possono essere mostrate in video a differenza di altre conoscenze e abilità.
La fama che Clio ha ottenuto sul web è dovuta principalmente alle sue capacità di truccatrice e al suo modo di catturare un vasto pubblico attraverso internet. Da come abbiamo visto nel caso di Clio, YouTube può portare fama e popolarità, divenendo parte integrante e fondamentale  del capitale dei video blogger. La popolarità di questi ultimi è sfruttata da molte aziende per far conoscere i loro prodotti e non solo. Infatti Clio, grazie appunto alla sua fama, riesce ad ottenere un contatto lavorativo con il canale televisivo Real Time, dove è  conduttrice di un programma di make up.
 Si è osservato tra le altre cose che YouTube è un modo per pubblicizzare alcune attività artigianali in internet con un elevata componente estetica come il make up. La componente estetica è fondamentale. Nei video si mostrano le conoscenze pratiche applicate e in questo modo e ottenere popolarità. Oltre a questo aspetto, YouTube offre anche possibilità di guadagno per chi pubblica video, da come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, in diversi modi. È proprio questo aspetto della piattaforma che consente di sfruttare “nicchie di mercato”, cioè piccoli segmenti  di mercato specializzati e omogenei. Nel caso di Clio, si fa riferimento al campo del make up italiano, dove a pubblicizzare i video e a guardare gli stessi sono persone che condividono un certo interesse ben identificato e  per questo le aziende  sono interessate perché hanno l’opportunità di pubblicizzare i loro prodotti  a un pubblico mirato.
 Da tutto questo è possibile concludere che i nuovi media svolgono un ruolo importante nel creare nuove figure professionali come i video blogger. I new media hanno fatto sì che si costruissero nuovi personaggi mediatici popolari e sono canali di accesso alle professioni dello spettacolo e dell’intrattenimento. Infatti Clio passa dal essere famosa sul web, alla fama riscontata dal programma televisione e quella ottenuta grazie alla pubblicazione dei libri. Un altro aspetto importante è il mescolarsi tra le nuove professioni del web, quelle tradizionali dell’editoria e della televisione.
 Il concetto di imprenditorialità è rilevante in questo caso di studio in quanto, grazie all’utilizzo di nuovi media, è possibile sviluppare nuove attività economiche e professionali come appunto la figura del video-blogger.

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