martedì 30 marzo 2021

Tra i primi scritti di Simmel in italiano

Letture. Il pensiero di Georg Simmel suscitò un grande interesse di pubblico anche oltre la sua Berlino e al dibattito tedesco intorno alla sociologia. Simmel fu certamente il sociologo tedesco più noto del suo tempo. Fu molto apprezzato in Francia, soprattutto grazie alla mediazione di Célestin Bouglé, tanto da comparire già sul primo numero della rivista durkheimiana L’Année Sociologique nel 1898. Anche dall’altra parte dell’Atlantico, in USA, l’interesse per l’opera simmeliana fu subito vivo, grazie alle traduzioni di Albion W. Small e ai lavori di Robert E. Park (che trascorse un periodo di studi a Berlino), esponenti di spicco della Scuola di Chicago. Nel 1908 dall’USA arrivarono a Simmel ben due proposte di insegnamento – dalla Northwestern di Chicago e dalla Western Reserve di Cleveland – entrambe rifiutate. Nello stesso periodo in Italia ritroviamo le tracce di una precoce attenzione al pensiero di Simmel nell’importante rivista «La Riforma sociale» (Torino, 1894-1935) diretta da Francesco S. Nitti e Luigi Roux, oggi consultabile e scaricabile attraverso l’archivio digitale Byterfly, (La Riforma sociale. Rassegna di scienze sociali e politiche) grazie alla Fondazione Luigi Einaudi. Sfogliando l’annata 1899, nel volume 9, si può infatti leggere la traduzione in italiano di un breve, ma rilevante saggio di Simmel dal titolo «Il problema della sociologia» (PDF estratto) che, qualche anno fa, è stato ancora una volta riproposto in un nuovo volume – che porta lo stesso titolo – a cura di L. Martignani D. Ruggieri (Mimesis edizioni, 2014).

lunedì 29 marzo 2021

Da Weber a Simmel e ritorno

Lezione. Con la lezione di venerdì scorso abbiamo chiuso il discorso sulla sociologia di Max Weber per poi passare oggi all’opera di Georg Simmel, partendo – come al solito – dalla vicenda biografia, passando poi al contesto sociale e intellettuale, per poi guardare il contenuto di alcune opere-chiave per penetrare il pensiero dell’Autore. Per assecondare questo passaggio può essere interessante leggere un testo di Max Weber focalizzato sul pensiero del Simmel, il cui oggetto è chiaramente indicato dal titolo «Georg Simmel come sociologo e teorico dell’economia monetaria» (articolo accessibile con le credenziali studenti unina). Il testo fa riferimento ad un manoscritto, probabilmente del 1908, che è stato pubblicato per la prima volta – tradotto in inglese da D.N. Levine – nella rivista «Social Research» nel 1972 (LIX, pp. 158-163). La traduzione italiana, di Monika Schor revisionata da Francesco Villa, è stata pubblicata nel 1998 nella rivista «Studi di Sociologia» (36, 2, pp. 99-105). Si tratta di una breve lettura utile per farsi un’idea preliminare del rapporto tra i due su aspetti della vita economica che interessavano entrambi.

domenica 21 marzo 2021

Weber: in occasione del centenario della morte 1920-2020

Risorse. Nel 2020 è stato celebrato il centenario della morte di Max Weber, portato via dalla grande pandemia dell’influenza spagnola (1918-1920) il 14 giugno del 1920, a Monaco di Baviera. Ironia della storia il centenario è caduto nel pieno dell’attuale pandemia di Covid-19 che tante analogia ha con la “Spagnola”... il centenario, tuttavia, è stato l’occasione su scala mondiale per fermarsi a riflettere più direttamente sull’opera di Weber e sulla sua influenza sulle scienze sociali moderne e contemporanee. Nei cento anni passati lo studio di e con Weber non si mai affievolito, coinvolgendo sociologi, ma anche scienziati politici, filosofi, giuristi, economisti e storici in una ricerca con sempre nuovi tratti di originalità e pregnanza per la comprensione del mondo che ci circonda. Anche per la sociologia italiana l’occasione è stata celebrata con eventi e pubblicazioni che hanno rinnovato la riflessione teorica, rispolverato questioni dimenticate, illuminato i temi fondamentali e anche scoperto nuove ed inedite prospettive. Tra le tante nuove risorse consultabili in rete, suggerisco di consultare i materiali multimediali prodotti dall’Associazione Italiana di Sociologia (AIS) in occasione del convegno «Ripensare la società nelle emergenze e nelle trasformazioni globali - Con Max Weber, 100 anni dopo (1920-2020)»: la pagina web del convegno contiene una sintetica rassegna stampa, i link alla registrazione delle numerose sessioni live trasmesse su YouTube, tutti i micro-video preparati dai partecipanti al convegno, e i contributi selezionati dalle riviste scientifiche sociologiche italiane. Inoltre, con particolare riferimento al rapporto tra società e politica in Weber, vi segnalo due recenti libri in open access: Max Weber: politica e società, a cura di Domenico Fruncillo e Lorenzo Viviani (FrancoAngeli, 2021); e Max Weber. Teorie sociologiche e politiche, a cura di Antonio Costabile e Massimo Pendenza (FrancoAngeli, 2021). Segnalo, infine, l’articolo brillante di Francesco Bellusci «Max Weber: la porta girevole della ragione occidentale» pubblicato proprio il 14 giugno 2020 sulla rivista online Doppiozero.

sabato 20 marzo 2021

Tassi di suicidio in Italia

Dati. Studiando Durkheim, non si può che andare a guardare qualche statistica sui tassi di suicidio. Le statistiche ufficiali sui tassi di mortalità in Italia sono diffuse dall’Istat e consultabili principalmente attraverso la piattaforma i.stat, nella sezione navigabile «Suicidi - popolazione di 15 anni e oltre» e per le serie storiche la banca dati scaricabile «Suicidi e tentativi di suicidio serie interrotte 1985-2008»(File .zip). Nel marzo 2019, l’Istat ha pubblicato in rete un volume molto interessante frutto di una collaborazione interistituzionale, dal titolo esplicito «Atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione», molto ricco di utili informazioni in merito alle disuguaglianze di salute su scala territoriale che tiene conto anche dei divari di istruzione. Notoriamente, per relazioni spurie, più alti livelli di istruzione sono generalmente correlati con valori più alti di aspettativa di vita. Tra le diverse informazioni che il rapporto contiene ci sono anche dati sulla distribuzione territoriale dei suicidi (scarica estratto PDF) da cui si osserva che in merito al rischio di «suicidio e autolesioni intenzionali», nella fascia d’età 30-89 anni, per le donne si concentra esclusivamente al Centro-Nord, con eccessi soprattutto nelle province nord-occidentali e nord-orientali, oltre che in quelle dell’Appennino umbro-marchigiano, mentre per gli uomini si osservano concentrazioni territoriali anche in alcune province emiliane e toscane (Ferrara, Bologna, Siena) e in Sardegna. Il basso titolo di studio è un fattore di aggravamento del rischio per gli uomini (in misura maggiore al 15%), mentre per le donne si osserva un’elevata eterogeneità, legata all’alta variabilità casuale dei suicidi e degli atti di autolesionismo.
Ulteriori informazioni interessanti sono consultabili nella pagina dell’Istituto Superiore di Sanità «L'epidemiologia per la sanità pubblica» (epicentro). Nella sezione «Salute mentale» è consultabile una pagina dedicata a «Il fenomeno suicidario in Italia. Aspetti epidemiologici e fattori di rischio» con indicazioni anche a fonti informative internazionali e un interessante aggiornamento relativo a «Rischio suicidiario e pandemia di COVID-19». Tornando alla teoria sociologica, per approfondire la ricerca di Durkheim sul suicidio e ripercorre la letteratura scientifica successiva più interessante, suggerisco in italiano due letture fondamentali: 1) nella traduzione italiana de Il Suicidio (BRU Rizzoli, 2014) il saggio introduttivo di Roberto Guiducci «L’interpretazione del suicidio da Durkheim a oggi» e quello della traduttrice Rosantonietta Scramaglia «Analisi degli studi successivi a Durkheim»; 2) e il libro di Marzio Barbagli, Congedarsi dal mondo. Il Suicidio in Occidente e in Oriente (il Mulino, 2010).

giovedì 18 marzo 2021

Teorie concorrenti alla scuola durkheimiana

Approfondimento. Il lavoro di Émile Durkheim finalizzato al riconoscimento scientifico della sociologia e alla sua istituzionalizzazione come disciplina accademica si realizza non soltanto in un confronto sulle linee di confine con altre discipline – la psicologia, l’economia politica, la storia, la filosofia... – ma anche in concorrenza con altri approcci sociologici alternativi. Tra la fine degli anni ’80 dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento, nel dibattito sociologico francese Durkheim si confronta e polemizza con almeno altre due autorevoli posizioni alternative, riconducibili a Gabriel Tarde (1843-1904) e a René Worms (1969-1926). Il primo – Gabriel Tarde – titolare della cattedra di Filosofia moderna al prestigioso Collège de France di Parigi, è il principale rappresentante di un approccio sociologico microfondato, orientato alla spiegazione dei fatti sociali a partire da aspetti psicologico-individuali, presentando una serie di studi sull’imitazione e l’innovazione, con ambiti di applicazione anche nella psicologia sociale e nella criminologia. Il secondo – René Worms – grande organizzatore e fondatore di importanti istituzioni disciplinari – la Société de Sociologie di Parigi, la Société Internationale de Sociologie e a Revue Internationale de Sociologie – è l’esponente più noto di un approccio organicistico ed evoluzionista allo studio delle società. Per approfondire può essere utile una lettura di un vecchio fascicolo monografico della rivista Revue française de sociologie (1981, 22-3) dal titolo «Sociologies françaises au tournant du siècle. Les concurrents du groupe durkheimien» dedicato appunto – come esplicita il titolo – alle "sociologie" concorrenti a quella del gruppo durkheimiano nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Si possono consultare in particolare due articoli: «René Worms, l’organicisme et l’organisation de la sociologie» (di Roger L. Geiger) e «Histoire de psychologies sociales perdues. Le cas de Gabriel Tarde» (di Ian Lubek).

domenica 7 marzo 2021

Non c’è Marx senza Engels

Note. Vita e pensiero di Karl Marx sono strettamente intrecciati con quelli di Friedrich Engels, al punto da non poter parlare di uno di loro senza far riferimento all’altro. I due sono legati da un’amicizia profonda e da reciproca stima. Condividono una forte passione per lo studio e per l’azione politica, ma Engels esprime un’inclinazione all’azione molto più pronunciata dello stesso Marx, desideroso invece di approfondire il suo pensiero e di scrivere. I due, insieme, sono una coppia straordinaria sia sul piano dell’elaborazione teorica, sia su quello dell’azione politica militante, anche se Engels sceglie di essere il primo marxista della storia, contribuendo a definire una rappresentazione di se stesso all’ombra di Marx. Per questo motivo nella manualistica sociologia la figura di Engels è posta in secondo piano rispetto a quella di Marx, anche se c'è unanime riconoscimento del valore sociologico della sua opera, in particolare  il suo famoso libro del 1845 La situazione della classe operaia in Inghilterra (formato PDF, Editori Riuniti, Roma, 1978). Questo libro è stato di recente (marzo 2021) ripubblicato in italiano da Feltrinelli a cura di due importanti studiosi – Enrico Donaggio e Peter Kammerer – e stato molto ben recensito e attualizzato da un articolo di Donatello Santarone «Engels, inchiesta sociologica sullo sfruttamento» (Il Manifesto, 4 marzo 2021). Per un racconto divulgativo sulla figura di Friedrich Engels (1820-1895) può essere utile e piacevole ascoltare la puntata condotta da Errico Buonanno di Wikiradio (Radio Rai) del 28 novembre 2014: Friedrich Engels - Wikiradio (formato Mp3, durata 30 minuti).