mercoledì 13 marzo 2019

Il capitale nel XXI secolo

Approfondimenti. Qualche anno fa, nel 2013, un economista francese, Thomas Piketty – professore all’Ecole d'économie de Paris –  ha pubblicato un poderoso studio dall’ambizioso titolo Il capitale nel XXI secolo (Bompiani, 2016) che studia l’andamento delle disuguaglianze dei redditi, della ricchezza, e del rapporto capitale sul reddito nei paesi a economia capitalistica più sviluppata. Un lavoro molto rilevante che ha suscitato un dibattito su scala mondiale. Non è un lavoro marxista in senso stretto, ma fin dal titolo si comprende l’intenzione dell’autore, simile a quella di Marx, di mostrare scientificamente il funzionamento del modo di produzione capitalistico. Un libro impegnativo da leggere che però è utile conoscere per comprendere le logiche profonde del funzionamento del sistema economico capitalistico. Ecco come presenta l’Editore italiano il libro di Piketty:
«Quali sono le grandi dinamiche che guidano l'accumulo e la distribuzione del capitale? Domande sull'evoluzione a lungo termine dell'ineguaglianza, sulla concentrazione della ricchezza e sulle prospettive della crescita economica sono al cuore dell'economia politica. Ma è difficile trovare risposte soddisfacenti, per mancanza di dati adeguati e di chiare teorie guida. In "Il capitale nel XXI secolo", Thomas Piketty analizza una raccolta unica di dati da venti paesi, risalendo fino al XVIII secolo, per scoprire i percorsi che hanno condotto alla realtà socioeconomica di oggi. I suoi risultati trasformeranno il dibattito e detteranno l'agenda per le prossime generazioni sul tema della ricchezza e dell'ineguaglianza. Piketty mostra come la moderna crescita economica e la diffusione del sapere ci abbiano permesso di evitare le disuguaglianze su scala apocalittica secondo le profezie di Karl Marx. Ma non abbiamo modificato le strutture profonde del capitale e dell'ineguaglianza così come si poteva pensare negli ottimisti decenni seguiti alla seconda guerra mondiale. Il motore principale dell'ineguaglianza, la tendenza a tornare sul capitale per gonfiare l'indice di crescita economica, minaccia oggi di generare disuguaglianze tali da esasperare il malcontento e minare i valori democratici. Ma le linee di condotta economica non sono atti divini. In passato, azioni politiche hanno arginato pericolose disuguaglianze, afferma Piketty, e lo possono fare ancora.»