martedì 18 settembre 2018

Risultati della prova scritta del 17 settembre

Esami. Sono pubblicati nella sezione «avvisi» della pagina docente i risultati della prova scritta di «Sociologia II» che si è tenuta lo scorso lunedì 17 settembre. Gli studenti che hanno raggiunto la sufficienza sono convocati per la prova orale venerdì 21 settembre, alle ore 9:00 nell’aula T-1.

Si ricorda che per sostenere l’esame è necessario un valido documento di riconoscimento e che per la verbalizzazione digitale lo studente deve conoscere il proprio codice PIN (5 cifre, disponibile nell’area personale SegrePass).

> Consulta i risultati della prova scritta (PDF)

lunedì 10 settembre 2018

Seminario: «Homo faber»

Seminario. Si avvisa che sono aperte le iscrizioni per il seminario di didattica integrativa «Homo faber. Il contributo di Richard Sennett alla ricerca sociologica contemporanea» nell’ambito del ciclo di seminari TE.SO.RI. (Teoria Sociologica e Ricerca) di cui sono responsabile.
Il seminario è dedicato allo studio della teoria sociologica di Richard Sennett (Chicago, 1943) con particolare riguardo alla critica delle istituzioni culturali del capitalismo contemporaneo. Si propone l’analisi diretta di alcune opere scelte, promuovendo la riflessione sul loro contributo teorico e metodologico. Nel suo insieme l’opera di Sennett si presenta come sociologia critica della vita quotidiana, teoricamente elaborata dall’intreccio originale tra pragmatism, cultural materialism e humanities. Nel seminario si approfondisco quattro ambiti di ricerca: la corrosione del carattere in relazione al lavoro flessibile; il valore sociale del lavoro artigiano; le forme ambivalenti della collaborazione sociale; il rapporto tra città edificata e le forme della vita urbana.

Di seguito le principali indicazioni organizzative:

Iscrizione
invio di e.mail con nome, cognome e matricola entro il  20 settembre 2018 all’indirizzo: sociometodi@gmail.com 

Criteri di selezione
a) Iscrizione al III anno del corso di laurea in Sociologia;
b) Aver già superato l’esame di «Sociologia II»
L’ordine di ammissione corrisponderà con l’ordine cronologico dell’invio delle domande di iscrizione.

Numero massimo di partecipanti
12 studenti del corso di laurea triennale in Sociologia

Periodo
Ottobre - Dicembre 2018

Programma
7 incontri di 3 ore, per un totale di 21 ore di didattica frontale con frequenza obbligatoria

Accertamento del profitto
Valutazione della realizzazione e presentazione di un Project work di gruppo

Riconoscimento CFU
3 CFU (Attività formative a scelta dello studente)

Scarica la brochure (PDF)



martedì 4 settembre 2018

Risultati prova scritta del 3 settembre

Esami. Sono pubblicati nella sezione «avvisi» della pagina docente i risultati della prova scritta di «Sociologia II» che si è tenuta lo scorso lunedì 3 settembre. Gli studenti che hanno raggiunto la sufficienza sono convocati per la prova orale venerdì 7 settembre, alle ore 15:00 nell’aula T-1.

Si ricorda che per sostenere l’esame è necessario un valido documento di riconoscimento e che per la verbalizzazione digitale lo studente deve conoscere il proprio codice PIN (5 cifre, disponibile nell’area personale SegrePass).

> Consulta i risultati della prova scritta (PDF)

sabato 7 luglio 2018

Risultati prova scritta del 6 luglio

Sono pubblicati nella sezione «avvisi» della pagina docente i risultati della prova scritta di «Sociologia II» che si è tenuta lo scorso venerdì 6 luglio. Gli studenti che hanno raggiunto la sufficienza sono convocati per la prova orale mercoledì 11 luglio, alle ore 9:00 nell’aula T-1.

Si ricorda che per sostenere l’esame è necessario un valido documento di riconoscimento e che per la verbalizzazione digitale lo studente deve conoscere il proprio codice PIN (5 cifre, disponibile nell’area personale SegrePass).

Consulta i risultati della prova scritta (PDF)

venerdì 29 giugno 2018

Lezione di Laurent Thévenot

Lezione. Martedì prossimo 3 luglio, alle ore 9:30, presso l’aula Magna del Dipartimento di Scienze Sociali, ci sarà una open lecture di Laurent Thévenot dal titolo «Sociology of engagements: pragmatic regimes and governing tyrannies». Thévenot è Directeur d'études presso il Groupe de sociologie politique et morale (GSPM) dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. Nell’ambito del programma dell’insegnamento di «Sociologia II» abbiamo incontrato un suo contributo studiando il pragmatismo francese, considerando in special modo il libro scritto con Luc Boltanski De la justification. Les économies de la grandeur (1991, Paris: Gallimard). Sicuramente un’occasione da non perdere per incontrare uno dei protagonisti del dibattito sociologico contemporaneo. L’evento si colloca all’interno della 4th edition of Summer School in European Education Studies (SUSEES), organizzata dal 2 al 6 luglio dal Dipartimento di Scienze Sociali dell'Ateneo Federico II, in collaborazione con l'IRPPS-CNR di Fisciano, La European Educational Research Association e l'Université de Strasbourg.

venerdì 25 maggio 2018

La cultura del nuovo capitalismo

Lezioni. Il testo «La cultura del nuovo capitalismo» di Richard Sennett offre una delle più brillanti analisi dei valori e delle pratiche che tengono assieme le persone e le organizzazioni nel capitalismo flessibile in cui si osserva che le istituzioni si frammentano e diventano instabili e mutevoli nel tempo. Il suo lavoro si sofferma su tre questioni fondamentali: a) il cambiamento istituzionale delle organizzazione, con il superamento del “capitalismo sociale militarizzato” e l’affermazione delle nuove forme flessibili di organizzazione secondo il modello “mp3”; b) il tema del “talento” come capacità potenziale, i meccanismi formalizzati di valutazione del talento e l’emergere dello spettro dell’inutilità; c) la ridefinizione del rapporto tra cittadino e politica, con l’affermazione della politica come “consumo”. Il libro si chiude con un breve testo che indica tre principali questioni intorno alle quali pensare i caratteri del “capitalismo sociale” del nostro tempo, vale a dire istituzioni in grado di garantire la continuità biografica dell’esperienza soggettiva, di riscoprire l’utilità sociale del lavoro, di promuovere le abilità artigianali. Si tratta di tematiche sulle quali Sennett tornerà in altri testi, in particolare nella trilogia più recente focalizzata sul lavoro artigiano, la cooperazione sociale e la città aperta.

Scarica la presentazione mostrata in aula (Scarica PDF)

giovedì 24 maggio 2018

Sennett: etica per la città

Libro. Da oggi è disponibile la traduzione in italiano dell’ultimo libro di Richard Sennett Building and Dwelling: Ethics for the City (London: Allen Lane, 2018), realizzata da Cristina Spinoglio ed edita da Feltrinelli con il titolo Costruire e abitare. Etica per la città. Si tratta del volume che completa dopo dieci anni la trilogia che Sennett ha definito “Progetto homo faber”, iniziata con L’uomo artigiano (Feltrinelli, 2008) e proseguita prima con il libro Insieme. Rituali, piaceri e politiche della collaborazione (Feltrinelli, 2012) e poi con questo ultimo libro dedicato alla progettazione della città. L’intero progetto è ispirato da un’idea di fondo: l’Uomo è artefice di se stesso ed è creatore della vita attraverso delle pratiche concrete, approfondendo in ognuno dei tre libri rispettivamente la formazione dell’impegno personale attraverso l’ethos del lavoro artigiano, i rapporti sociali attraverso pratiche di collaborazione e poi lo spazio fisico attraverso un’etica per la città.

Consulta in Google Books un’anteprima del libro Costruire e abitare.

mercoledì 23 maggio 2018

La corrosione del carattere

L'uomo flessibile. Nella produzione sociologica di Richard Sennett il saggio "The Corrosion of Character: The Personal Consequences of Work in the New Capitalism" (Norton & C.,1999) - tradotto in italiano nel 2000 da Feltrinelli con il titolo "L'uomo flessibile, Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale" - ha una posizione di primo piano, soprattutto per l'influenza che ha avuto nel dibattito internazionale sul tema della flessibilità e delle trasformazioni del lavoro. Proponiamo sotto un'anteprima della traduzione italiana del saggio di Sennett, dove a pagina 10 si può leggera la sua definizione di "carattere":
«Il "carattere" indica soprattutto i tratti permanenti della nostra esperienza emotiva, e si esprime attraverso la fedeltà e l'impegno reciproco, o nel tentativo di raggiungere obiettivi a lungo termine, o nella pratica di ritardare soddisfazioni in vista di uno scopo futuro. Insomma, tra la moltitudine dei sentimenti in cui tutti noi ci troviamo costantemente immersi, siamo sempre impegnati nel tentativo di salvarne e rafforzarne qualcuno. Sono questi sentimenti confermati che plasmeranno il nostro carattere, definendo i tratti personali a cui attribuiamo valore di fronte a noi stessi e in base ai quali ci sforziamo di essere valutati da parte degli altri».
Consulta in Google Books un’anteprima del libro L’uomo flessibile.

martedì 22 maggio 2018

Richard Sennett sul tema della collaborazione

Risorse. L’opera di Richard Sennett ha avuto un’attenzione che ha sempre superato i confini del pubblico disciplinare accademico, anche grazie ad uno stile di scrittura efficace, coinvolgente ed esteticamente molto gradevole. I libri di Sennett, infatti, hanno avuto spesso la capacità di imporsi nel dibattito pubblico internazionale conquistando un ampio spazio nei media. Con riferimento al suo ultimo libro tradotto in italiano Insieme. Rituali, piaceri, politica della collaborazione (Feltrinelli, 2012), si rimanda ad alcune interviste apparse sulle pagine online di testate giornalistiche nazionali: «Richard Sennett dentro la corrosione del legame sociale» (il Manifesto, di Riccardo Mazzeo); sullo stesso tema «Cooperare è più che competere. Dialogo con Richard Sennett» (Vita, di Marco Dotti); e poi «Richard Sennett: per uscire dalla crisi impariamo a collaborare» (il sole 24 ore, di Paolo Magliocco).

Guarda il video «Come uscire dalla crisi secondo Richard Sennett»:

lunedì 21 maggio 2018

Dall’uomo flessibile all’uomo dominato

Risorse. In una recente intervista, Richard Sennett torna a riflettere sulle trasformazioni del lavoro, a circa vent’anni dalla pubblicazione del libro «L’uomo flessibile». L’intervista viene realizzata nell’ambito del Jobless Society Forum promosso dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Sennett riprende le critiche alle forme di lavoro flessibili e suggerisce di utilizzare le categorie d «dominio» e «repressione» per analizzare le attuali condizioni di lavoro. Considera poi il rapporto tra lavoro e cittadinanza sociale, criticando le interpretazioni che sostengono la possibilità di cittadinanza sociale al di fuori del lavoro. Sennett sostiene infatti il rapporto tra lavoro, produttività e rispetto di sé che dipende dall’idea che si ha della propria utilità. Il punto critico, secondo il sociologo statunitense, è il «controllo del posto di lavoro» e i modi per riappropriarsene da parte dei lavoratori. Passa, infine, a considerare il rapporto tra macchine e lavoro. La robotica digitale sta sostituendo il lavoro burocratico di basso livello, colpendo le classi medio-basse dei lavoratori dei servizi a bassa qualificazione. In conclusione suggerisce un intervento più ampio dello Stato esplicitamente ad arginare il neoliberalismo.


domenica 20 maggio 2018

Internet fisica

La società dell'informazione - paradigma che abbiamo visto dal pensiero originario di Daniel Bell a quello più attuale di Manuel Castells - oggi ha Internet come infrastruttura principale che è sia flussi informazionali, sia insieme di strutture fisiche di elaborazione e trasmissione informazioni: reti di comunicazione, server, centri di elaborazione dati e così via. L'internet fisica ha creato le nuove "fabbriche" dell'informazione come, ad esempio, i data center di Google, insieme di server e computer collegati alla rete che gestiscono i flussi informativi necessari a far funzionare i servizi in rete. Un apposito sito di Google - che titolo enfaticamente "Dove batte il cuore di internet" presenta la tecnologia, le persone e i luoghi dei data center, per avere un'idea del lavoro e delle attività produttive nelle nuove fabbriche dell'età dell'informazione.

Guarda anche video: Explore a Google data center with Street View

Si può consultare e scaricare la presentazione - molto sintetica - mostrata in aula per accennare al pensiero di Manuel Castells: scarica PDF.

sabato 19 maggio 2018

Movimenti sociali nell'era di internet

Nelle nostre ultime lezioni focalizzate sui caratteri della società contemporanea abbiamo incontrato, tra gli altri, il sociologo Manuel Castells sul quale ci siamo soffermati in particolare per analizzare i concetti base dell'opera "L'età dell'informazione" in tre volumi:
1. La nascita della società in rete
2. Il potere delle identità
3. Volgere di millennio
Una breve intervista a MediaMente.
I risultati della ricerca può recente di Castells è incentrata sui movimenti sociali nell'era di internet e sono stati pubblicati nel recente volume dal titolo in italiano "Reti di indignazione e speranza" (UBE, Milano, 2012 - [INDICE] [INTRODUZIONE]). L'editore presenta così il volume:
"Un’esplorazione delle nuove forme dei movimenti sociali e di protesta: dalle rivolte del mondo arabo al movimento degli indignados in Spagna e a Occupy Wall street negli Stati Uniti. Mentre questi e altri simili movimenti differiscono per molti aspetti importanti, c’è una cosa che hanno in comune: sono tutti inestricabilmente legati alla creazione di reti di comunicazione autonome, supportate da Internet e da trasmissioni wireless. In questo libro Manuel Castells – il maggior studioso della società in rete – esamina le radici sociali, culturali e politiche dei nuovi movimenti; ne studia le forme innovative di auto-organizzazione; valuta criticamente il particolare e decisivo ruolo che la tecnologia ha giocato nelle dinamiche dei movimenti; suggerisce e indaga le ragioni del sostegno che essi hanno trovato in larghi strati della società e sonda la loro capacità di provocare cambiamenti politici attraverso l’in?uenza esercitata sul modo di pensare delle persone."

giovedì 17 maggio 2018

Il nuovo secolo politico di Alain Touraine

Ultimo libro.  Nell’autunno 2016, Alain Touraine - a 92 anni d'età - ha pubblicato il suo nuovo, per ora ultimo, libro Le nouveau siècle politique (Seuil, Paris, 2016, p. 208) che segue e chiude la trilogia composta dai due poderosi volumi editi con lo stesso editore nell’ultimo triennio: La fin des sociétés (2013, p. 672) e Nous, sujets humains (2015, p. 416). L’Autore nel suo blog spiega che si tratta di un libro che, insieme con i due precedenti, fornisce una «presentazione generale del mondo nuovo in cui viviamo e delle idee che consentono di comprenderlo e, dunque, di agire». Ma, di più - dice l'Autore - questo libro tira le somme di un lavoro di ricerca che lo ha occupato in tutta la seconda metà della sua vita, quando ha cominciato a studiare l’esaurimento e il superamento della società industriale e con essa, del “vecchio secolo politico”.
Questo è il tema del nuovo libro di Touraine. Con la globalizzazione, infatti, le categorie politiche del Novecento entrano in crisi perché rispetto all’alternativa tra destra e sinistra, diventa più rilevante la contraddizione che oppone chi accetta di progettarsi nel mondo globalizzato e chi, al contrario, resiste a questa prospettiva. In tale contraddizione si pongono rinnovate questioni politiche centrali alla vita nel mondo globalizzato quali la questione nazionale, la questione religiosa e della laicità, la lotta anti-terrorista, la questione ecologica. La possibilità per i cittadini di assumere centralità nella decisione politica e anche di resistere alle forze della tecnologia, del profitto e della propaganda dipende dalla comprensione delle nuove condizioni del mondo contemporaneo, il «nuovo secolo politico» appunto.

lunedì 14 maggio 2018

Habermas: dall'opinione pubblica alla crisi del capitalismo maturo

Percorso. Nel corso abbiamo affrontato una parte della vasta produzione sociologica di Habermas privilegiando alcune problematiche. In primo luogo abbiamo sviluppato una riflessione sul rapporto con la teoria critica della scuola di Francoforte per poi considerare il primo periodo di studio sull’opinione pubblica e sulla costruzione storica della sfera pubblica. Ci siamo poi soffermati sulla critica dell’ermeneutica, affrontando alcune problematiche relative agli effetti della riproduzione del sistema linguistico-culturale, considerando in particolare il problema della socializzazione, il rapporto con la comunità e la tradizione. Qui l’obiettivo conoscitivo dell’autore è stato quello di comprendere e definire le condizioni che consentono lo sviluppo di personalità libere ed autonome. Prima di entrare nel merito della teoria dell’agire comunicativo, abbiamo infine considerato la tesi sulla crisi di legittimazione che Habermas legge nello sviluppo del capitalismo maturo, nel rapporto tra «sistema sociale» e «mondo della vita». Riportiamo sotto la presentazione mostrata in aula (scarica PDF).

domenica 13 maggio 2018

Il pensiero di Jürgen Habermas

Dispensa. Il programma di ricerca di Jürgen Habermas non si presta a facili semplificazioni didattiche per questo è utile, oltre a consultare immediatamente le opere dell’autore, anche integrare i libri con delle letture aggiuntive. Tra le tante disponibili in rete, suggerisco la lettura della Dispensa realizzata da Walter Privitera, professore di sociologia presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Scarica la Dispensa sul pensiero di Jürgen Habermas di Walter Privitera (file .doc)

venerdì 11 maggio 2018

Forum su Jürgen Habermas

Approfondimento. Una preziosa risorsa in rete relativa a Jürgen Habermas è il sito Habermas Forum curato dai due studiosi danesi Kristian Hansen e Thomas Gregersen. Si tratta di uno spazio web dedicato a Jürgen Habermas e alla sua produzione. Il sito, redatto in inglese, presenta quattro sezioni principali, una raccoglie i collegamenti ai testi di Habermas accessibili in rete; un'altra è dedicata alla sua biografia; un'altra ancora raccoglie in ordine cronologico un'ampia selezione di articoli, libri e saggi dedicati al pensiero di Habermas; e infine un'altra parte presenta delle notizie che riguardano l'autore. Si tratta di un sito continuamente aggiornato che consente anche l'iscrizione a una newsletter per ricevere aggiornamenti periodici via e.mail. Una risorsa rilevante per accedere a materiali sul nostro autore e per essere aggiornati non solo sulla sua produzione, ma anche sullo sviluppo della ricerca che lo riguarda.

giovedì 10 maggio 2018

Ferrarotti nel corso di Sociologia II

Corso. La lezione di ieri di Franco Ferrarotti nel nostro corso di sociologia ci lascia molti spunti di riflessione, oltre al libro di lezioni tratte dai suoi corsi del 1987 e 1988, di cui abbiamo un po' parlato ieri e che adesso avete a disposizione per le vostre future letture. Grazie a tutti per l’attenta partecipazione.

Vi ricordo che domani non ci sarà lezione e che il corso riprenderà regolarmente a partire da lunedì 14 maggio.

Vi segnalo, intanto, che oggi su «La Repubblica» nelle pagine di Napoli è stato dedicato un spazio decisamente ampio alla lezione di Ferrarotti, con un’intervista di Paolo De Luca che è possibile leggere anche in rete: «Il sociologo Ferrarotti: "Mondo unificato da web e social: attenti al progresso senza controllo"».

lunedì 7 maggio 2018

La storia del presente

Risorse. Con le ultime tre lezione abbiamo condiviso un’introduzione all’approccio teorico di Michel Foucault (Poitiers, 1926 - Parigi, 1984), soffermandoci sull'analitica del potere, la storia della governamentalità e l'evoluzione della biopolitica fino all'idea di società "disciplinare". Come evidenziato in premessa delle lezioni, la ricerca di questo autore non ha una collocazione disciplinare univoca. Il suo contributo teorico ha avuto un impatto molto rilevante sulle scienze sociali ed ha influito molto anche nella teoria sociologica. La cattedra che Foucault ha tenuto dal 1970 presso il Collège de France fino al momento della sua morte nel 1984 aveva il nome di "Histoire des systèmes de pensée" (Storia dei sistemi di pensiero) che sintetizza efficacemente alcuni degli elementi qualificanti della sua ricerca. Riportiamo sotto la presentazione mostrata in aula con alcuni punti chiave per comprendere l'approccio di Foucault (Scarica PDF).

domenica 6 maggio 2018

Sorvegliare e punire

Uno studio genealogico. Una delle ricerche più famose di Michel Foucault - in cui tra l'altro si può vedere all'opera la prospettiva genealogica - è quella che ha portato alla pubblicazione del libro "Sorvegliare e punire" (Surveiller et punir. Naissance de la prison, Gallimard, Paris, 1975). In questo testo Foucault analizza la nascita delle prigioni e si sofferma sui mutamenti della concezione di punizione, attraverso lo sviluppo di sistemi più efficienti di esercizio del controllo sociale. Lo studio si focalizza sulla diffusione del potere disciplinare implicato dal carcere, basato su regolare e sistematico addestramento e monitoraggio del corpo. Sulla base di questa ricerca si può comprendere meglio la natura dei concetti di Foucault di "biopolitica" e di "biopotere". In questo lavoro, infatti, viene affrontata la questione della natura del potere nelle società contemporanee; impiegando il modello del panopticon di Jeremy Bentham si analizza la pervasività del potere, i meccanismi di controllo e le fonti del disciplinamento.

sabato 5 maggio 2018

Foucault: la questione della soggettivazione

Letture. Proponiamo di seguito la versione italiana della conferenza di Judith Revel presentata a Yale il 17 ottobre nell’ambito del convegno internazionale “Michel Foucault: after 1984″ alla Yale University, Whitney Center for Humanities, attualmente disponibile sul sito Euronomade.

Prendendo alla lettera l’intitolato di questo convegno, ho provato a riflettere su cosa avesse cambiato nella mia ricezione di Foucault negli ultimi anni – o per dirlo più direttamente, sulla differenza tra l’approccio al pensiero foucaultiano che esisteva quando ho cominciato ad avvicinarmi a Foucault, alla fine degli anni 1980, e il modo in cui mi sembra si possa – o si debba – lavorare oggi. È una banalità, probabilmente, ma lo sottolineo : la pubblicazione dei Dits et écrits, e successivamente l’impresa di edizione, ormai quasi compiuta, dei corsi al Collège de France, hanno radicalmente spostato, completato e a volte corretto molti degli assi di lettura di cui disponevamo. Ora uno degli assi di lettura, o se volete di problematizzazione, più importanti che è stato modificato in quel modo, mi sembra quello che articola insieme l’analitica dei poteri che segna la ricerca di Foucault negli anni 1970, e la dimensione etica che emerge nel suo pensiero nei primi anni 1980. È al modo in cui ciò avviene che vorrei tornare oggi, cercando di evidenziare quanto la nozione di soggettivazione sia stata fondamentale nel costruire il passaggio tra politica ed etica, fino ad evidenziare – sarà la mia ipotesi – la dimensione politica dell’etica, vale a dire anche l’etica intesa come prolungamento della politica e non come “ripiegamento” dalla politica. [Continua a leggere]

venerdì 4 maggio 2018

Il corpo utopico

Risorse. In una conferenza radiofonica del 1966, Foucault affronta il tema del “corpo”, pronunciando il testo «Il corpo. Luogo di utopia» (edito da Nottetempo, 2008). Si tratta di un “corpo” diverso da quello segregato del folle, da quello medicalizzato del malato, di quello investito dai dispositivi del potere disciplinare o del biopotere (corpo sorvegliato, punito, addestrato, curato, sessuato). Si tratta infatti del “suo corpo”, cioè il rapporto tra l’Io e il corpo, parlando in prima persona: «Posso andarmene in capo al mondo, nascondermi sotto le coperte la mattina, farmi il più piccolo possibile, posso pure liquefarmi al sole su una spiaggia, lui sarà sempre là dove sono io». Su questo testo si veda anche quanto scrive Francesco Bellusci in un breve articolo pubblicato in Doppiozero: «Di quale corpo ci parla Foucault?».

Ascolta l'audio de «Il corpo utopico» in YouTube.

giovedì 3 maggio 2018

Foucault: l’ultima intervista

Intervista. Pochi giorni prima della sua morte, avvenuta il 25 giugno 1984, a 57 anni, Michel Foucault rilasciava la sua ultima intervista ad André Scala e Gilles Barbedette. Alcune parti dell’intervista, rimasta celata fino ad allora, verranno pubblicate il 21 giugno 2014 da «Libération» [Traduzione a cura di Federico Zappino].

André Scala, Gilles Barbedette: Ne L’uso dei piaceri, forse per la prima volta, lei manifesta la necessità di ritornare sui passi di alcune sue opere precedenti.

Michel Foucault: Molte cose rimaste implicite, nelle mie opere precedenti, non avrebbero potuto d’altronde essere rese in maniera più esplicita in ragione del modo stesso di porre il problema. Mi sembra, tuttavia, di aver sempre cercato di individuare tre grandi tipi di problemi: il problema della verità, il problema del potere e il problema della condotta individuale. Questi tre ambiti – che sono poi i grandi ambiti dell’esperienza – non possono essere compresi se non l’uno in relazione all’altro e ciascuno di essi è incomprensibile senza gli altri due. E questo è anche ciò che mi ha più volte ostacolato… A me è sempre sembrato di individuare tra essi una linea retta e che non ci fosse alcun bisogno di ricorrere a certi metodi, leggermente retorici, attraverso i quali, di solito, li si analizza.

[Continua a leggere]

mercoledì 2 maggio 2018

Studi foucaultiani

Risorse. La ricerca di Michel Foucault ha prodotto un vasto e articolato filone di ricerca che ha portato avanti il programma di ricerca foucaultiano dopo la scomparsa di Michel, influenzando significativamente il dibattito scientifico e culturale delle scienze sociali nel corso degli ultimi trent'anni. Tra le tante risorse disponibili in rete, segnalo alcuni siti:

Materiali Foucaultiani (rivista italiana, IT)
Foucault Studies (rivista, EN)
Portail Michel Foucault (portale internazionale)
Michel Foucault (sito di Clare O'Farrell, 1997, EN)
Foucault (sito, EN)
Introduzione a Foucault (sito didattico, EN)
Foucault News (blog, EN)

La lettura diretta degli scritti di Michel Foucault resta la via principale per comprendere il suo pensiero. Proponiamo qui sotto un'anteprima di "L'archeologia del sapere. Una metodologia per la storia della cultura" nell'ultima edizione italiana BUR del 1990, mentre la prima edizione francese risale al 1969 (Gallimard, Parigi).

lunedì 30 aprile 2018

Una introduzione alla sociologia di Niklas Luhmann

La lezione. Niklas Luhmann (1927-1998) ricopre un posto rilevante nella storia del pensiero sociologico contemporaneo: i suoi lavori, infatti, sviluppano la teoria struttural-funzionalista di Parsons in una direzione originale, definendo la «teoria dei sistemi sociali». Gli aspetti che si affrontano nel nostro corso riguardano la definizione di sistema sociale, il sistema di problemi che riguarda il rapporto tra sistemi sociali e ambiente, e il sistema di problemi che riguarda il funzionamento interno dei sistemi e i processi di differenziazione evolutivi. Un breve spazio riguardano le tematiche riferite ai temi di fiducia e rischio nella modernità.

Si riporta sotto la presentazione mostrata in aula per le lezioni (Scarica PDF).

sabato 28 aprile 2018

Il rischio dell'assicurazione contro i pericoli

Luhmann. Come recita la presentazione del volume Il rischio dell'assicurazione contro i pericoli pubblicato in Italia da Armando Editore (2013): «L’assicurazione è una delle istituzioni più astratte e complesse della società moderna. Una sociologia dell’assicurazione, tuttavia, non esiste ancora. Gli articoli di Niklas Luhmann qui raccolti rappresentano un primo tentativo di delineare i confini di una ricerca sociologica che sappia collocare l’assicurazione fra le principali conquiste evolutive della società e colleghi alla trasformazione delle strutture sociali l’ipotesi fondamentale che l’essenza dell’assicurazione consista nel trasformare i pericoli nel rischio di essere o non essere assicurati.» Dal sito dell’Editore è possibile scaricare liberamente la Presentazione di Alberto Cevolini (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) che ha curato il volume. Anticipiamo sotto un estratto del volume, consultabile in rete.

venerdì 27 aprile 2018

Teoria dei sistemi sociali

Eredità dello struttural-funzionalismo. Nelle scienze sociali contemporanee la tradizione sociologica struttural-funzionalista di Talcott Parsons è stata rivitalizzata da un un insieme di ricerche eterogenee che arrivano a maturazione negli anni Ottanta, dando vita a un filone di studi che nei nostri manuali di studio viene identificato come "neofunzionalismo". In questo ambito di studi è collocata l'opera di Niklas Luhmann (1927-1998), focalizzata sullo studio dei sistemi sociali. L'opera fondamentale che illustra la sua teoria sociale è Soziale Systeme. Grundriß einer allgemeinen theorie del 1984, disponibile in italiano con il titolo Sistemi sociali. Fondamenti di una teoria generale (Il Mulino, 2001) che l'editore presenta con queste parole:
«"Sistemi sociali" segna una svolta nelle scienze sociali del nostro tempo. Qui l'impostazione sistemica ereditata dalla sociologia di Parsons si arricchisce di suggestioni mutuate da altre scienze: cibernetica, teoria della comunicazione, biologia. Con ciò Luhmann dà una forte impronta scientifica alla nozione di sistema sociale: al centro della riflessione non troviamo più le categorie tradizionali dello storicismo e dell'umanesimo "veteroeuropei" (Marx e Weber), bensì l'interazione sistema/ambiente analizzata con le lenti della teoria evoluzionista contemporanea. In questo schema, il problema principale diventa la sopravvivenza del sistema in un ambiente difficile, dove la difficoltà è data dalla sproporzione tra le illimitate possibilità di esperienza e di azione, e la ridotta capacità effettiva di gestire informazioni ed agire. Il sistema deve quindi funzionare come riduttore di complessità, selezionando gli elementi rilevanti ai propri fini. Una prospettiva in cui l'evoluzione dei sistemi rispetto all'ambiente resta aperta a possibilità infinite.» 
Leggi la recensione di Paolo B. Vernaglione

giovedì 26 aprile 2018

Annullata lezione venerdì 27 aprile

Corso. Si avvisa che è annullata la lezione in calendario per venerdì 27 aprile. Il corso riprenderà regolarmente lunedì prossimo.

lunedì 23 aprile 2018

Società e comunicazione

Risorse. Nell’ultima lezione abbiamo introdotto la sociologia di Niklas Luhmann (Lüneburg 1927-1998). Di seguito riportiamo un breve filmato tratto dagli archivi di RAI Cultura, con un estratto di una più lunga intervista, dal titolo «Società e comunicazione». Come si può leggere sul sito «Il sociologo [...] definisce i due punti fondamentali che segnano il suo distacco dalla concezione tradizionale della comunicazione. Il primo rovescia l’impostazione del modello classico che, concependo la comunicazione come un tipo di azione, di processo espressivo, assume come primario il soggetto che comunica, che agisce. La proposta di Luhmann è invece quella di muovere dal “chi comprende”, per porsi poi domande sul “chi comunica” e “che cosa comunica”, ossia sull’intenzione e sul contenuto. Il secondo punto di divergenza si esprime come rifiuto della concezione che fa della comunicazione una trasmissione di informazione da un centro a un altro, da una mente a un’altra. Questo passaggio presuppone sempre una comunanza, non solo di codice, ma anche dell’ambito entro cui la comunicazione si muove per selezionare informazioni. La necessità della selezione dipende dall’impossibilità di collegare puntualmente e contemporaneamente ogni elemento a tutti gli altri. Ecco perché il sociologo tedesco alle vecchie teorie della comunicazione e della complessità preferisce una concezione che potremmo chiamare del “piano di realtà emergente”, secondo cui ci sono operazioni che continuamente combinano informazione e sollevano la domanda se il soggetto debba accettare o meno l’offerta di senso che ne deriva. Il criterio di selettività, cardine della teoria della complessità, è ineludibile e appartiene tanto ai sistemi sociali quanto a quelli biologici e psichici». Riporto sotto il video e rimando ad altri estratti a questo link.

giovedì 19 aprile 2018

Il capitalismo destabilizzato

Intervista a Ulrich Beck. Disponibile liberamente in rete nel sito minima&moralia l’intervista di Giuliano Battiston tratta dalla rivista “Lo Straniero”, n.120, giugno 2010. L’intervista è stata pubblicata anche in «Per un’altra globalizzazione. Interviste di Giuliano Battiston» (Edizioni dell’Asino 2010).

Quello di Ulrich Beck, nato nel 1944 nella cittadina di Stolp, oggi in Polonia, e tra i più noti e influenti pensatori europei, è un vero corpo a corpo con la società. Praticato con quella riflessività che secondo questo sociologo tedesco – che insegna alla London School of Economics e all’università Ludwig-Maximilian di Monaco, dove ha fondato e dirige il centro di ricerca Sonderforschungsbereich/Reflexive Modernisation – costituisce la cifra peculiare della seconda modernità. È proprio grazie a uno sguardo critico sull’immaturità storica della sociologia, ancorata all’“insularità seduttiva della coscienza nazionale”, che l’autore de La società del rischio infatti ha potuto incrinare l’orizzonte normativo della sociologia novecentesca, sostituendo al nazionalismo metodologico un immaginario inclusivo e ambivalente. L’unico con cui sia possibile fare i conti col presente e immaginare alternative all’architettura nazionale della politica e della democrazia. [CONTINUA A LEGGERE]

Lezione 20 aprile, aula T-3

Avviso. Come anticipato, per far spazio ad un evento organizzato in sede, cambieremo l'aula del corso, pertanto la lezione in programma per domani venerdì 20 aprile si terrà all'aula T-3, allo stesso orario. A domani!

giovedì 29 marzo 2018

Vacanze accademiche

Buone feste. Il corso è sospeso per le vacanze accademiche da giovedì 29 marzo a mercoledì 4 aprile, pertanto l’appuntamento per la prossima lezione è per venerdì 6 aprile, dalle ore 13:00 alle ore 15:00 come di consueto in aula T-2. Per il ricevimento studenti, invece, si riprende lunedì 9 aprile dalle ore 15:00 alle ore 17:00.

Auguri di buone vacanze!

martedì 27 marzo 2018

La sociologia di Luc Boltanski

La lezione. Luc Boltanski, allievo e collaboratore di Pierre Bourdieu, si è progressivamente distaccata dall’originaria matrice bourdieusiana. Oggi gli studiosi della teoria sociale contemporanea collocano il suo lavoro all’interno del pragmatismo francese che, tuttavia, contiene anche altre diverse e interessanti prospettive di ricerca. Nel nostro percorso ci siamo soffermati su una parte del lavoro di Boltanski per mettere in evidenza alcuni nodi teorici particolarmente rilevanti per il dibattito attuale nelle scienze sociali e per comprendere le tesi che più hanno avuto influenza sulla sociologia internazionale. In particolare abbiamo affrontato sul piano teorico la teoria della giustificazione, con riferimento all’opera On Justification: Economies of Worth, scritta con Laurent Thévenot (1991) e alcuni aspetti della sociologia della critica con riferimento all’opera Della critica: Compendio di sociologia dell’emancipazione (2014). Tra le sue ricerche abbiamo approfondito la lettura di due opere: da una parte, la ricerca su procreazione e aborto - La condizione fetale - dall’altra, lo studio sulla struttura culturale-normativa del capitalismo contemporaneo in Il nuovo spirito del capitalismo (realizzato con Ève Chiapello). Sulla produzione più recente di Boltanski segnalo l’opera scritta con Arnaud Esquerre, Enrichissement. Une critique de la marchandise (Gallimard, Paris, 2017) che torna sul tema del capitalismo contemporaneo e di cui ho già scritto in questo blog qui: «Economia dell'arricchimento».

Metto qui sotto la presentazione mostrata in aula (scarica PDF)

lunedì 26 marzo 2018

Il nuovo spirito del capitalismo

Il libro Le nouvel esprit du capitalisme di Luc Boltanski e Eve Chiapello, pubblicato nel 1999 dalle edizioni Gallimard rappresenta secondo molti studiosi del pensiero sociologico la prima grande esplorazione della trasformazione che, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, ha investito il mondo occidentale, modificandone la struttura produttiva e sociale. I curatori della traduzione italiana (Mimesis, 2015) osservano che i due ricercatori hanno cominciato a lavorare a questo studio nel 1995, in un momento in cui in tutta Europa le condizioni salariali e di vita di molti lavoratori si stavano rapidamente degradando e la disoccupazione aumentava a un tasso vertiginoso. Evidenziano inoltre che l'analisi parte da un inedito esame dei manuali di management destinati a formare i dirigenti degli anni Novanta. Saranno questi ultimi, secondo Boltanski e Chiapello gli artefici del passaggio da una organizzazione del lavoro gerarchica a una forma di organizzazione reticolare, fondata sull'iniziativa e sull'autonomia nel luogo di lavoro, una "libertà" pagata con la perdita della sicurezza materiale e psicologica. Questo "nuovo spirito del capitalismo" nascerebbe dalla necessità di fronteggiare il libertarismo e la critica sociale degli ultimi anni Sessanta. Il nuovo capitalismo trionfa perché è in grado di inglobare le critiche all'alienazione della vita quotidiana avanzate dalla sinistra, mettendo così in atto una più sottile forma di sfruttamento e rendendo impotente la critica sociale. Riportiamo qui un'anteprima della traduzione in inglese di Verso nel 2004 con il titolo The New Spirit of Capitalism.

domenica 25 marzo 2018

Contro l'eccellenza

Critica dell’ideologia della meritocrazia. “A bas l'excellence!” letteralmente “abbasso l'eccellenza” è il testo che Luc Boltanski ha preparato per un’intervista che è stata utilizzata in un recente film-documentario dal titolo Notre Monde (2013) di Thomas Lacoste. Il sociologo francese argomenta su come la diffusione di dispositivi di valutazione, di gerarchizzazione di costruzione di classifiche, di vincitori e di vinti, abbiamo contribuito a creare un discorso che svalorizza il senso del collettivo a vantaggio della competizione individualistica. Questi dispositivi, basati su strumenti tecnici di misurazione e quantificazione de sociale, si sono diffusi nella scuola, nelle università, negli ospedali, nella amministrazioni pubbliche e nelle imprese, trasformando la vita sociale in una serie continua di prove alle quali le persone sono sottoposte. Si tratta, secondo Boltanski, di una forma di dominio che va contrastata per riconoscere la pluralità delle esperienze di vita e per affermare che non ci sono “vite riuscite” e “vite fallite”. Nessuno è inutile.

PS.
Sullo stesso tema si veda anche il video di Matthew Taylor «La meritocrazia senza uguaglianza è sbagliata e crudele» (Internazionale.it, 17 febbraio 2016) suggerito da Antonio Carissimo, nostro compagno di corso.


sabato 24 marzo 2018

Per approfondire lo studio su Boltanski

Risorse utili. Luc Boltanski è uno tra i più influenti sociologi contemporanei viventi. Attualmente lavora a Parigi presso École des Hautes Études en Sciences Sociales dove dirige il Groupe de Sociologie Politique et Morale (GSPM) che ha fondato nel 1985 insieme a Michael Pollak e Laurent Thévenot. Nel sito dedicato a Gruppo di ricerca c'è anche una sezione in italiano dedicata ai lavori pubblicati in italiano dai ricercatori afferenti alla struttura del GSPM e che è un utile strumento, da una parte, per accedere alle ricerche promosse dal Boltanski e dai suoi collaboratori e allievi, dall'altra, per studiare l'influsso del pensiero di questo gruppo di ricerca sulla sociologia italiana. Particolarmente interessante tra i lavori disponibili in rete è la conversazione tra Luc Boltanski e Tommaso Vitale pubblicata nel 2006 dalla rivista Rassegna Italiana di Sociologia (vol. 46, n. 1, pp. 91-116) con il titolo Una sociologia politica e morale delle contraddizioni che affronta diversi nodi teorici del pensiero di Boltanski.

giovedì 22 marzo 2018

Anticipo orario lezione di venerdì

Avviso. Su richiesta dei corsisti, la lezione di venerdì prossimo, 23 marzo, è anticipata alle ore 11:00 - 13:00, sempre in aula T-2.

Si avvisa anche che il prossimo ricevimento studenti, previsto per lunedì 26 marzo, è posticipato a mercoledì 28 marzo, dalle ore 15:00 alle ore 17:00.

venerdì 16 marzo 2018

'68, l'anno ribelle

Risorse in rete. Vi segnalo la bella iniziativa della RAI che ripropone materiale storico sul '68. Ecco come presenta l’iniziativa: «In occasione della ricorrenza della battaglia di Valle Giulia a Roma (1 marzo 1968) e del cinquantesimo anniversario del '68, l'imponente rivolta dei giovani studenti occidentali contro le istituzioni tradizionali, si propone un'ampia ed esaustiva selezione di materiali dell'archivio Rai sulla rivolta dei giovani italiani. Da Pisa a Roma, da Milano a Torino, "'68, l'anno ribelle" è un viaggio nelle ragioni, nelle lotte, nelle idee di una generazione nuova che seppe rinnovare dall'interno abitudini e regole antiche e consolidate.»

Con questo link su può andare direttamente alla pagina dedicata con i filmati selezionati: https://goo.gl/rjz79m

giovedì 15 marzo 2018

Comunicazione di servizio

Si avvisa che la lezione di domani, venerdì 16 marzo, è stata spostata all’Aula Magna al primo piano, allo stesso orario (13:00 - 15:00).

A domani, non mancare!

giovedì 8 marzo 2018

La sociologia critica nordamericana

La società americana. Quella che chiamiamo «sociologia critica americana» non è una scuola sociologica in senso stretto. Si tratta di un insieme di autori e di ricerche che condividono le problematiche affrontate e che hanno prodotto dei risultati convergenti, pur essendo indipendenti tra di loro. I coniugi Lynd, Riesman e Wright Mills lavorarono in contesti diversi e in tempi anche sensibilmente differenti; furono però al di fuori del mainstream sociologico che si era affermato nell’accademica statunitense del tempo (evoluzionismo, prime, e struttural-funzionalismo, dopo). Le loro prospettive erano accomunate dalla contestazione dell’ordine costituito, evidenziando i limiti della società nordamericana della prima metà del Novecento - aspetti costrittivi della società di massa, coercizione esterna della civiltà dei consumi e della burocratizzazione, manipolazione dell’opinione pubblica - e la contraddizione tra la facciata retorica democratica e il suo carattere effettivo antidemocratico. Allo stesso tempo questi autori esprimevano una diversa idea di sociologia e della sua funzione, contestando la sociologia prevalente - accademica e professionale - considerata espressione dell’ordine costituito e apologetica. Proponevano una concezione della disciplina come studio delle società storicamente costituite - guardando alle società-nazioni - in alternative a schemi teorici a-storici e alla emergente ricerca empirica su larga scala.

Qui sotto la presentazione mostrata in aula nelle scorse lezioni (scarica file PDF).

martedì 6 marzo 2018

Middletown e i Lynd

Risorse. Nella scorsa lezione abbiamo discusso alcuni aspetti della ricerca dei coniugi Lynd «Middletown» nell’ambito di un discorso più ampio che riguarda la sociologia critica nordamericana. Vi segnalo che nell’archivio in rete del sito web «Internet Archive» è possibile consultare la versione originale sia del primo libro pubblicato nel 1929 Middletown A Study in Contemporary American Culture sia il secondo volume dato alle stampe nel 1937 Middletown in Transition A Study in Cultural Conflicts. Questo secondo volume, vi ricordo, risulta essere la fonte principale di quanto viene spiegato da Alberto Izzo nel nostro libro di testo.

Per quanto riguarda, invece, la figura Helen Merrell Lynd, suggeriamo tra le tante letture possibili il libro monografico italiano Una sociologa e le emozioni. Helen Merrell Lynd (1896-1982) della collega Rita Caccamo (Franco Angeli, Milano, 1996). Il volume presenta la figura e l'opera di Helen Merrell andando oltre il legame con il marito Robert Lynd e la ricerca Middletown. Il libro ricostruisce in particolare il contributo dato dalla Lynd allo studio delle emozioni, in particolare dei sentimenti di vergogna, colpa e orgoglio, in un quadro più ampio di dibattito sulla «sociologia delle emozioni».

lunedì 5 marzo 2018

Center for Middletown Studies

Risorse. Nel 1980, presso la Ball State University, è stato fondato il Center for Middletown Studies. Si tratta di un centro accademico che promuove gli studi sulle ricerche che hanno riguardato la città di Muncie (Indiana) dopo il lavoro classico dei coniugi Robert e Helen Lynd Middletown: A Study in Modern American Culture pubblicato nel 1929.
Si tratta di un centro di ricerca multidisciplinare dove collaborano sociologi, antropologi, storici, urbanisti e altri ricercatori con diverse specializzazioni disciplinari. Si occupano sia delle ricerche pubblicate negli anni sulla città di Muncie, sia di promuovere studi e ricerche con lo stesso approccio in altre città degli Stati Uniti o all’estero.
Sappiamo, infatti, che gli stessi coniugi Lynd tornarono a Muncie durante la grande depressione realizzando una ricerca di verifica del loro primo studio e pubblicando nel 1937 Middletown in Transition. Ma altri studiosi sono tornati sul campo sulle tracce di Lynd. Tra questi ricordiamo il gruppo di ricerca guidato da Theodore Caplow (University of Virginia) che dopo 50 anni ha riproposto lo schema di ricerca dei Lynd, pubblicando due libri nei primi anni ’80: Middletown Families (1982) e All Faithful People (1983), anche noti come «Middletown III».  Come i Lynd, il gruppo di ricerca di Caplow è tornato sul campo dopo vent’anni, nel biennio 1998-1999, per realizzare l’indagine di verifica. Questa seconda ricerca viene pubblicata nel libro The First Measured Century (2000), il cosiddetto «Middletown IV». Una ricostruzione di questo specifico filone di ricerca è stata realizzata da Rita Caccamo nel volume Back to Middletown: Three Generations of Sociological Reflections (Stanford University Press, 2002).
Nelle pagine del sito web del Center for Middletown Studies ci sono diverse risorse multimediali per l’approfondimento e la ricerca nel Middletown Studies Collection.

sabato 3 marzo 2018

Primi passi

Si comincia... la prima lezione è andata. Abbiamo visto insieme le tappe del corso che ho pensato per questo anno, evocando alcuni dei temi sui quali ci confronteremo in dettaglio nelle prossime settimane. Questo ci ho portato a discutere sui limiti di ciò che tratteremo e a richiamare alcuni esempi di tutto quanto rimarrà escluso, ai margini delle nostre discussioni. C’è stato modo di confrontarci su alcune nozioni di partenza che riguardano una definizione, condivisibile, della disciplina e dei suoi obiettivi conoscitivi. Siamo poi arrivati ad elementi più strumentali che riguardano le modalità di verifica dell’apprendimento. Intanto sono in attesa delle vostre richieste, rispetto alla domanda «cosa vi aspettate da questo corso?».

Riporto qui sotto la presentazione mostrata in aula.


martedì 13 febbraio 2018

Corso di «Sociologia II» 2018

Corso. Il prossimo venerdì 2 marzo inizia il corso di «Sociologia II» per gli studenti del secondo anno del corso di laurea triennale in Sociologia a.a. 2017-2018. L’appuntamento è alle ore 13:00 all’aula T-2 del Dipartimento di Scienze Sociali. Il calendario delle lezioni prevede di continuare con tre incontri settimanali di due ore: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 13:00 alle ore 15:00, nell'aula T-3 per i primi due giorni della settimana e in T-2 il venerdì. Il programma del corso è disponibile nella pagina docente, alle sezione «Programma 2017-2018» (modificato rispetto a quello degli anni passati), mentre di seguito si può consultare e scaricare il programma dettagliato delle lezioni (pdf). Ulteriori informazioni utili saranno fornite durante l’introduzione al corso, intanto consiglio vivamente di frequentare con regolarità le lezioni.

mercoledì 7 febbraio 2018

Risultati della prova scritta del 6 febbraio

Esami. Sono stati pubblicati nella pagina docente i risultati della prova scritta dell’esame di «Sociologia II» che si è tenuta il 6 febbraio 2018. Gli studenti che hanno superato la prova sono convocati per la prova orale venerdì 9 febbraio 2018, alle ore 9:00 presso l’aula T-1. Si ricorda che per sostenere l’esame è necessario un valido documento di riconoscimento e che per la verbalizzazione digitale lo studente deve conoscere il proprio codice PIN (5 cifre, disponibile nell’area personale SegrePass).

Scarica il file PDF dei risultati della prova del 6 febbraio

domenica 14 gennaio 2018

Nuove disposizioni in tema di valutazione dei corsi e di prenotazione degli esami

Avviso. Nel sito del Dipartimento di Scienze Sociali, nella sezione «Bacheca studenti» è stato pubblicato di recente l’avviso «Valutazione della didattica e prenotazione degli esami» che informa sugli effetti della nuova regolamentazione di Ateneo che consente la prenotazione dell’esame soltanto a chi ha risposto al questionario in rete sul corso. L’obbligo riguarda anche chi non frequenta i corsi.
L’avviso si riferisce alla valutazione dei corsi dell’anno accademico 2017-2018 e, quindi, riguarderà l’insegnamento di «Sociologia II» dopo lo svolgimento del corso, in programma nel secondo semestre, con la prenotazione degli esami nella sessione estiva (giugno-luglio).
Ecco il testo dell’avviso:
Si ricorda che è possibile procedere con la prenotazione dell'esame SOLTANTO dopo aver svolto la valutazione del relativo corso, accedendo con le proprie credenziali di posta elettronica istituzionale, username (username@studenti.unina.it) e password, nella piattaforma esol.unina.it oppure sondaggi.unina.it.Username e password istituzionali vanno attivati in inbox.unina.it oppure accedendo all'area riservata dal sito www.unina.it. Se il sistema non dovesse consentire l'attivazione della mail di Ateneo, è possibile inviare una e-mail di richiesta intervento tecnico al contactcenter@unina.it.
Si precisa che il questionario è assolutamente anonimo e va compilato anche dai non frequentanti. Nel caso in cui si decidesse di consegnare in bianco il questionario, il sistema genererà una ricevuta di avvenuta consegna, indispensabile ai fini della prenotazione dell'esame su Segrepass.

venerdì 12 gennaio 2018

Risultati prova scritta di «Sociologia II» del 9 gennaio

Sono stati pubblicati sulla pagina docente i risultati della prova scritta dell’esame di «Sociologia II» che si è tenuta il 9 gennaio 2018. Gli studenti che hanno superato la prova sono convocati per la prova orale venerdì 19 giugno 2018, alle ore 9:00 presso l’aula II-2. Si ricorda che per sostenere l’esame è necessario un valido documento di riconoscimento e che per la verbalizzazione digitale lo studente deve conoscere il proprio codice PIN (5 cifre, disponibile nell’area personale SegrePass).

Scarica il file PDF dei risultati della prova del 9 gennaio