lunedì 26 marzo 2018

Il nuovo spirito del capitalismo

Il libro Le nouvel esprit du capitalisme di Luc Boltanski e Eve Chiapello, pubblicato nel 1999 dalle edizioni Gallimard rappresenta secondo molti studiosi del pensiero sociologico la prima grande esplorazione della trasformazione che, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, ha investito il mondo occidentale, modificandone la struttura produttiva e sociale. I curatori della traduzione italiana (Mimesis, 2015) osservano che i due ricercatori hanno cominciato a lavorare a questo studio nel 1995, in un momento in cui in tutta Europa le condizioni salariali e di vita di molti lavoratori si stavano rapidamente degradando e la disoccupazione aumentava a un tasso vertiginoso. Evidenziano inoltre che l'analisi parte da un inedito esame dei manuali di management destinati a formare i dirigenti degli anni Novanta. Saranno questi ultimi, secondo Boltanski e Chiapello gli artefici del passaggio da una organizzazione del lavoro gerarchica a una forma di organizzazione reticolare, fondata sull'iniziativa e sull'autonomia nel luogo di lavoro, una "libertà" pagata con la perdita della sicurezza materiale e psicologica. Questo "nuovo spirito del capitalismo" nascerebbe dalla necessità di fronteggiare il libertarismo e la critica sociale degli ultimi anni Sessanta. Il nuovo capitalismo trionfa perché è in grado di inglobare le critiche all'alienazione della vita quotidiana avanzate dalla sinistra, mettendo così in atto una più sottile forma di sfruttamento e rendendo impotente la critica sociale. Riportiamo qui un'anteprima della traduzione in inglese di Verso nel 2004 con il titolo The New Spirit of Capitalism.

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