venerdì 27 aprile 2018

Teoria dei sistemi sociali

Eredità dello struttural-funzionalismo. Nelle scienze sociali contemporanee la tradizione sociologica struttural-funzionalista di Talcott Parsons è stata rivitalizzata da un un insieme di ricerche eterogenee che arrivano a maturazione negli anni Ottanta, dando vita a un filone di studi che nei nostri manuali di studio viene identificato come "neofunzionalismo". In questo ambito di studi è collocata l'opera di Niklas Luhmann (1927-1998), focalizzata sullo studio dei sistemi sociali. L'opera fondamentale che illustra la sua teoria sociale è Soziale Systeme. Grundriß einer allgemeinen theorie del 1984, disponibile in italiano con il titolo Sistemi sociali. Fondamenti di una teoria generale (Il Mulino, 2001) che l'editore presenta con queste parole:
«"Sistemi sociali" segna una svolta nelle scienze sociali del nostro tempo. Qui l'impostazione sistemica ereditata dalla sociologia di Parsons si arricchisce di suggestioni mutuate da altre scienze: cibernetica, teoria della comunicazione, biologia. Con ciò Luhmann dà una forte impronta scientifica alla nozione di sistema sociale: al centro della riflessione non troviamo più le categorie tradizionali dello storicismo e dell'umanesimo "veteroeuropei" (Marx e Weber), bensì l'interazione sistema/ambiente analizzata con le lenti della teoria evoluzionista contemporanea. In questo schema, il problema principale diventa la sopravvivenza del sistema in un ambiente difficile, dove la difficoltà è data dalla sproporzione tra le illimitate possibilità di esperienza e di azione, e la ridotta capacità effettiva di gestire informazioni ed agire. Il sistema deve quindi funzionare come riduttore di complessità, selezionando gli elementi rilevanti ai propri fini. Una prospettiva in cui l'evoluzione dei sistemi rispetto all'ambiente resta aperta a possibilità infinite.» 
Leggi la recensione di Paolo B. Vernaglione

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.