mercoledì 23 ottobre 2013

Social network e collaborazione nelle comunità studentesche universitarie: il caso di Sociologia a Napoli

Nella prossima seduta di laurea per il corso triennale in Sociologia, la laureanda Emilia Losacco presenterà una relazione finale dal titolo "Social network e collaborazione nelle comunità studentesche universitarie: il caso di Sociologia a Napoli" che ho seguito da tutor. L'autrice di seguito ci anticipa un'introduzione che definisce la problematica, presenta il lavoro e i suoi risultati.

Social network e collaborazione nelle comunità studentesche universitarie: il caso di Sociologia a Napoli
 di Emilia Losacco

 La diffusione dei social network ha implicato la trasformazione di alcune pratiche di collaborazione tra gli studenti universitari e proprio i relativi cambiamenti sono al centro di questo lavoro. In particolare si focalizza l’attenzione sulle trasformazioni delle forme di collaborazione tra gli studenti del corso di laurea in Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II con l’obiettivo di comprendere i modi in cui si realizzano e i principali effetti che hanno per gli studenti nelle pratiche di apprendimento. La relazione si concentra sul rapporto tra la diffusione dei social network e i cambiamenti delle pratiche collaborative tra gli studenti universitari. 
 La storia dello sviluppo delle tecnologie di Internet (Riva 2008) individua la nascita del primo social network nel 1997 con la piattaforma Sixdegrees, più tardi ne saranno ideati altri come Ryze, Friendster, MySpace, Facebook e Twitter. Oggi tra questi Facebook risulta essere quello con maggior numero di utenti iscritti in Italia, così come nel resto del mondo.

 Per avere un’idea di quanto l’uso dei social network e dei new media sia diffuso nella popolazione universitaria si è fatto riferimento ad alcune ricerche, tra cui quella recente di NuMediaBios sugli studenti universitari dell’Università di Milano-Bicocca. Agli studenti in questione è stato somministrato un questionario contenente 30 domande e dalle risposte date si evince come  la maggior parte faccia uso di un computer portatile usato anche all’università; come l’utilizzo del cellulare non sia uno strumento molto usato per la navigazione in Internet, ma come sia diventato, invece, un valido strumento di comunicazione per l’invio di sms/mms. Altro dato importante è stato calcolare per quante ore settimanali gli studenti si connettono alla rete. Nel questionario, inoltre, viene posta agli studenti la domanda esplicita circa il possesso di un profilo su Facebook e nell’anno 2009 il 69,1% ha dichiarato di averne uno e di aggiornarlo frequentemente. 
 L’uso dei social network si è diffuso tra gli studenti universitari ed è diventato anche un mezzo per lo scambio di informazioni e di materiale didattico. A tal proposito è stato sviluppato uno studio, attraverso un esercizio di osservazione empirica che ha riguardato come avviene la condivisione del materiale didattico fra gli studenti del corso di laurea in Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
 Sono stati scelti alcuni siti e gruppi particolarmente popolari tra gli studenti universitari e focalizzando l’attenzione sulle conversazioni  che si sviluppano in questi spazi virtuali, si è cercato di comprendere il significato che queste piattaforme assumono nelle pratiche di studio. Attraverso l’osservazione è stato condotto un esercizio di osservazione empirica sulla condivisione di materiale didattico e di informazioni tra gli studenti universitari. In primo luogo sono stati analizzati tre siti:

  • Studenti.it, un sito che mette in contatto studenti universitari e non, per lo scambio di materiale didattico e di informazioni di vario genere. Il sito contiene anche un forum in cui si danno consigli sulle facoltà da scegliere. 
  • Questiones, un sito dove sono ricorrenti le domande inerenti agli esami di diverse facoltà e dove vengono compilate le pagelle sui professori dei diversi atenei. 
  • Docsity, un sito dove oltre allo scambio di materiale didattico e di informazioni tra studenti, è possibile anche creare un blog in cui inserire foto. 
 Nel caso specifico degli studenti di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è stato condotto un approccio qualitativo, usando la tecnica dell’osservazione delle conversazioni in rete e degli scambi di informazioni e materiali; le informazioni raccolte sono state analizzate con tecniche qualitative ermeneutiche.
 Il lavoro si è focalizzato in particolare su alcuni gruppi in Facebook creati come gruppi chiusi, dedicati ad alcuni insegnamenti, dove altri studenti iscritti a Facebook possono chiedere di entrare a farne parte. Sono stati considerati in particolare cinque gruppi: 
- Facoltà Sociologia Federico II,
- Sociologia II,
- Sociologia dell’Arte e della Letteratura,
- Tecniche di ricerca sociale,
- Corsisti Sociologia Economica 2011.
 Come per ogni altro gruppo chiuso di Facebook, per potervi accedere è necessario chiedere l’iscrizione ed attendere che l’amministratore valuti in maniera del tutto discrezionale, la singola richiesta di accesso al gruppo. Una volta ottenuto l’accesso è possibile scaricare i file inseriti e visionare i post presenti nel gruppo stesso.
 Dall’osservazione, durata una settimana, si evince come tra gli studenti del corso di laurea in Sociologia ci sia una forma di collaborazione attraverso lo scambio di file caricati nei vari gruppi della Facoltà contenenti lezioni di docenti, riassunti di testi ufficialmente adottati o materiale didattico autoprodotto dagli studenti stessi. Dall’osservazione e l’analisi delle conversazioni e degli scambi di materiali, si può notare che le motivazioni che inducono gli utenti dei gruppi a scaricare file sono principalmente tre: nel primo caso viene fatto da studenti lavoratori che, non disponendo di molto tempo, si accontentano di studiare dagli appunti elaborati da colleghi universitari pur di proseguire gli studi, fidandosi della veridicità del contenuto e della loro brevità.  Nel secondo caso il motivo per il quale avviene lo scambio è che alcuni studenti vogliono comparare il contenuto dei manuali con quello degli appunti ricavati dalle lezioni dei docenti o da chi vuole semplicemente seguire una scaletta riepilogativa per la ripetizione finale dell’esame. Nel terzo caso il motivo per il quale avviene lo scambio di materiale didattico è per cercare di  comprendere meglio i concetti più complessi ed in questo caso si può notare come vada a sostituire in tutto o in parte i testi ufficialmente adottati dai docenti. Oltre allo scambio gratuito del materiale didattico, alcuni studenti (o presunti tali) mettono in vendita i loro appunti. Ad esempio, in un caso, dopo aver stabilito un contatto e mostrando interesse per l’acquisto, ho riscontrato che il prezzo degli appunti elaborati anche con i grafici si aggira intorno ai 15 euro, mentre il costo di quelli senza grafici è di 10 euro.
 In generale si osserva che i social network consentono di aprire degli ulteriori spazi virtuali di collaborazione tra gli studenti universitari che vanno ad integrarsi con le tradizionali pratiche di aiuto reciproco che da sempre hanno connotato lo studio. Questi spazi si organizzano per discipline così come sono articolati i corsi di laurea, a differenza del passato questi spazi sono organizzati come dei club in cui l’accesso è regolato secondo criteri, solitamente non espliciti, adottati dai creatori dei gruppi. Mentre le collaborazioni faccia a faccia hanno un carattere particolaristico, quelle nei social network hanno una portata generale e non sempre richiedono la conoscenza diretta.
Bibliografia citata:
Riva G., I social network, il Mulino, Bologna, 2008.

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