lunedì 15 luglio 2013

Terzo settore e politiche sociali nella crisi: il caso di una cooperativa sociale nella provincia di Napoli

Riportiamo di seguito un'altra presentazione di un lavoro realizzato per preparare la relazione finale del corso di laurea triennale in Sociologia che ho seguito come tutor e che sarà discusso nella prossima sessione di laurea. Si tratta della relazione finale della laureanda Miriam Cervizzi dal titolo "Terzo settore e politiche sociali nella crisi: il caso di una cooperativa sociale nella provincia di Napoli". Il testo dell'autrice ci presenta la tematica trattata nello studio, il percorso metodologico della ricerca e la struttura della relazione.


Terzo settore e politiche sociali nella crisi:
il caso di una cooperativa sociale nella provincia di Napoli


 L’obiettivo principale della relazione è di analizzare gli effetti della crisi economica sul Terzo Settore attraverso anche l’osservazione diretta del caso di una cooperativa sociale in provincia di Napoli.
 La crisi economica ha portato a netti tagli al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali causando a livello locale diversi problemi, tra i quali anche ritardi nei pagamenti, con conseguenze dirette per gli operatori sociali. Nella ricerca, attraverso la somministrazione di una traccia d'intervista semi-strutturata si è cercato di comprendere il loro modo di affrontare questa condizione sul lavoro e nella vita privata e relazionale. La metodologia utilizzata nello studio si è basata in primo luogo sulla rassegna e l'analisi della principale letteratura sul tema e poi su un esercizio di lavoro di campo, attraverso lo studio di un caso di cooperativa sociale.
 Il lavoro è strutturato con un primo capitolo che evidenzia le motivazioni dell’inefficienza economica e i bassi livelli di appropriatezza del Welfare State e la conseguente necessità di creare un Welfare diverso: il Welfare mix, non più basato sul ruolo esclusivo delle istituzioni pubbliche, ma incentrato sulla pluralità dei soggetti coinvolti e la molteplicità dei servizi offerti. Il sistema di politiche sociali basato sul modello di Welfare State ha visto l’insufficienza del binomio Stato–Mercato ed è ricorso all’aiuto di reti informali, oltre la famiglia, concentrandosi su valori come il volontariato, altruismo, reciprocità, solidarietà. Uno dei fenomeni più rilevanti, nel corso degli ultimi anni, è rappresentato dal riconoscimento sociale e il sostegno alla crescita del Terzo Settore nel ciclo di produzione delle politiche socio-assistenziali.
 Nel secondo capitolo viene spiegata l’origine della crisi, il suo sviluppo fino ad arrivare all'analisi del suo impatto sul debito pubblico e sulle politiche di austerità. Il problema inizia con la crisi finanziaria del 2007 negli Usa. Agli inizi del 2000 le famiglie statunitensi, concentrate sugli investimenti in immobili per il conseguimento di una casa di proprietà. La risposta positiva alla domanda delle famiglie ha creato un aumento del credito alle famiglie, molte delle quali - le più deboli -  hanno, poi, incominciato ad essere insolventi. I prestatori incominciarono, a questo punto, a proporre mutui subprime, erogando mutui ad individui senza reddito né lavoro o patrimonio. A settembre del 2008, i prezzi delle case erano scesi di oltre il 20% dal 2006 mettendo quasi il 10% dei mutui in una situazione di arretrato o inadempienza di pagamento. L’insolvenza delle famiglie si trasforma in insolvibilità del sistema bancario, in particolare di alcune banche più grosse e rappresentative. Nel 2008 avviene il fallimento della Lehman Brothers. Di fronte a questi eventi l'imperativo categorico della politica è stato quello di salvare le banche per mantenere la stabilità del sistema economico. Per salvarle è necessario l’intervento dello Stato che si deve indebitare e ciò si traduce in un aumento del debito pubblico. La crisi economica-finanziaria si è trasformata, quindi, in Italia, come in altri Paesi, in una crisi di debito pubblico che è stata affrontata da Monti con  le politiche di austerità. Le politiche di austerità puntano a ridurre il deficit e il debito dei vari paesi mediante tagli alla spesa pubblica, la riduzione dei servizi pubblici e l’aumento delle tasse. Hanno risentito di questa crisi tutti i settori, ma nel nostro caso ci soffermiamo sul Terzo Settore impegnato nelle politiche sociali.
 Per analizzare gli effetti della crisi sul Terzo Settore è stata effettuata l’osservazione empirica di un caso di una cooperativa sociale in provincia di Napoli che, in accordo con i responsabili della struttura, chiameremo con un nome fittizio “Bella e la Bestia”, al fine di tutelarne la privacy.  La cooperativa è stata costituita nel 2002 per promuovere i valori della solidarietà e della sussidiarietà sociale. La cooperativa ha focalizzato la sua azione negli ambiti dell'accoglienza, dell'educazione allo sviluppo operando a Napoli e in Provincia. La “Bella e la Bestia” definisce una risposta personalizzata, concordata insieme all'utente per il conseguimento di un realistico obiettivo di reinserimento sociale. Nel corso dell’anno 2011 la cooperativa ha avuto in dono un ramo aziendale da un’associazione che a sede a Roma. Tale ramo è costituito da una serie di progetti volti all’assistenza dei minori, degli immigrati e degli anziani. Nel terzo capitolo sono analizzate tutte le caratteristiche principali delle aree di progetto cui la cooperativa si occupa. L'esercizio di osservazione empirico è stato sviluppato attraverso interviste qualitative semi-strutturate a quattro operatori sociali della cooperativa. L'intervista ha il fine di individuare le conseguenze sul lavoro, nella vita privata e relazionale del peggioramento dei rapporti con gli enti pubblici locali e in particolare dei ritardi nei pagamenti.
 In conclusione il lavoro ci consente di osservare che attualmente, le retribuzioni subiscono ritardi anche semestrali. Si è potuto notare che questa condizione non influisce sulla qualità del lavoro. Si pone sempre al centro l’utente ed i suoi bisogni, senza perdere di vista i reali motivi per i quali è stato inserito all’interno di un progetto di sostegno. La sfera privata e relazionale, invece, risulta altamente influenzata dai problemi relativi ai pagamenti, in quanto, non ricevere un compenso per le proprie attività, in generale, porta malcontento ed insoddisfazione personale. 
 Tutto ciò crea una continua condizione di incertezza e di precarietà. Dalle interviste si evince, inoltre, che la crisi economica ha certamente aumentato condizioni sfavorevoli in tal senso, ma alcuni operatori affermano che i cambiamenti nelle condizioni economiche non sono stati eccessivi, in quanto i ritardi nei pagamenti sono sempre avvenuti, poiché, trattandosi di progetti finanziati dal Comune, anche la semplice approvazione di una fattura richiede lunghe attese.

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