martedì 20 aprile 2021

La sociologia critica e i semi della contestazione giovanile in USA

Manifesto per una generazione. I giovani statunitensi degli anni Cinquanta, segnati dal maccartismo, furono etichettati come una “generazione silenziosa” (The Silent Generation o anche Silent Fifties), cioè integrata nell’ordine sociale e assente nell’arena pubblica del dibattito politico. Nel decennio successivo, la generazione degli anni Sessanta costruì la propria identità in contraddizione a questa rappresentazione, passando “dal silenzio all’attivismo”. L’inquietudine giovanile, ovviamente, era già presente negli anni Cinquanta, ma è solo con il volgere del decennio che queste forze emergenti furono incanalate verso l’arena pubblica attraverso la mobilitazione collettiva di massa. A tal fine contribuirono significativamente alcuni dei sociologi della tradizione “radical” statunitense (T. Veblen, R. Lynd, H. Marrell Lynd, D. Riesman, ecc.). In primo luogo Charles Wright Mills che scrisse la Letter to the New Left in occasione della pubblicazione nel 1960 del libro-manifesto della New Left, Out of Apathy. Voices on the New Left Thirty Years On a cura dell’Oxford University Socialist Discussion Group. Lo scritto di Wright Mills ebbe una rilevanza cruciale per la formazione del movimento studentesco statunitense, in particolare per l’organizzazione della Students for a Democratic Society (SDS) che vide nel sociologo uno degli intellettuali-guida, come hanno testimoniato i protagonisti di quella fase storica. Gli influssi della sua riflessione si ritrovano direttamente nel Port Huron Statement di SDS del 1962 che fu il manifesto della generazione che arrivò alle contestazioni del ‘68. In secondo luogo Herbert Marcuse che, prima con il libro Eros e civiltà del 1955 e poi soprattutto con L’uomo a una dimensione del 1964, rappresentò un riferimento intellettuale centrale per la contestazione giovanile, tanto più che dal 1965 si trovò ad insegnare all’Università di San Diego in California, nel cuore delle mobilitazioni studentesche.

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